(Teleborsa) – La ristrutturazione della Banca Popolare di Bari è prevista “entro la metà dell’anno”. Questo progetto “prevede la ricapitalizzazione della banca da parte di Mcc, del Fitd e di altri investitori privati che saranno auspicabilmente individuati”.
Lo ha riferito il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nel corso di un’audizione in Commissione Finanze della Camera, osservando che nella gestione delle crisi bancarie “lo spazio per misure di intervento pubblico si è progressivamente ridotto ed è quanto mai opportuna un’attitudine proattiva del sistema bancario nell’affrontare le crisi“.
Il Ministro ha auspicato una conversione rapida del decreto per il rilancio del Sud perché il gap con le altre parti del Paese impatta anche sulle banche. Il decreto legge, ha sottolineato, “pone le premesse per scongiurare scenari di grave nocumento per il sistema produttivo e finanziario e, invece, rappresenta un’opportunità importante per il rilancio del Mezzogiorno”. Secondo Gualtieri servono, quindi, “interventi che agevolino il superamento di questi deficit dimensionali e riducano il divario di sviluppo economico tra mezzogiorno e le regioni dell’Italia centrale e settentrionale”.
Il progetto di rilancio della Popolare di Bari, che secondo il ministro deve essere “robusto e credibile”, parte dalla trasformazione della banca in società per azioni con “la copertura delle perdite che emergeranno”. Poi ci sarà la ricapitalizzazione della banca da parte di Mcc, del Fitd e di investitori privati che potranno “auspicabilmente essere individuati”.
La nuova Banca popolare di Bari dopo il salvataggio e il rilancio con Mcc “avrà un ruolo centrale per il finanziamento dell’economia del Mezzogiorno”, ha garantito Gualtieri, riferendo che Mcc valuterà “in piena autonomia importo e modalità” dell’intervento nella banca pugliese che dovrà avere “prospettive di redditività in modo da essere coerente con i vincoli della disciplina sugli aiuti di Stato”.
A proposito dell‘intercoluzione con la UE per il via libera alla trasformazione delle DTA, il titolare di Via Venti settembre ha parlato di “tempi incompatibili con le esigenze” della Popolare di Bari, sottolineando che “condurrebbe presumibilmente a una posizione di diniego“. Tuttavia – ha assicurato – “gli uffici del Mef stanno valutando, anche con i servizi della Commissione la percorribilità di altre soluzioni normative che siano in grado di valorizzare le DTA in maniera compatibile” con le norme sugli aiuti di Stato. In ogni caso, ha detto, tali misure “da sole non possono essere risolutive“.
La road map tracciata dal MEF è che “entro aprile la Pop Bari consegni il piano industriale definitivo” auspicando “che l’interlocuzione con la Commissione UE si concluda positivamente entro i primi di giugno così che entro la fine di giugno si possa convocare l’assemblea per la trasformazione in Spa e per l’aumento di capitale. Da questo punto di vista la trasformazione in Spa è necessaria, non c’è dubbio, è fondamentale per questo passaggio”. Gualtieri ha rassicurato che con la trasformazione in Spa non ci saranno perdite per chi ha depositi e ha auspicato forme di incentivo per i piccoli azionisti. La trasformazione della Popolare di Bari in Spa e l’ingresso del Fitd e di Mcc, ha affermato, “comporteranno effetti di rilievo sia sul valore che sulle dimensioni della partecipazione degli attuali azionisti, mentre per i depositanti non si prevedono impatti, sono lieto di dare questo messaggio”. Inoltre ha proseguito, “il mio auspicio è che il Fitd possa considerare forme di incentivo a favore dei piccoli azionisti coniugata a strumenti” di arbitrato legate al misselling.
Nel complesso il ministro ha parlato un “netto miglioramento” dello stato di salute delle banche italiane, evidenziando il dimezzamento del NPL ratio negli ultimi mesi e il miglioramento degli indici di redditività.
Gualtieri, parlando dell‘intervento del Fitd per il salvataggio della Popolare di Bari, ha rimarcato “il senso di responsabilità del settore bancario che ha assunto l’onere del salvataggio e che ha dimostrato capacità di coesione e di reazione nei casi di difficoltà emersi negli ultimi anni”.