in

Mercati, effetto gennaio e le altre anomalie di borsa

Si parla di anomalie del mercato, riferendosi alla differenza tra la performance di un titolo e il trend atteso, secondo quanto stabilito dall’ipotesi di mercato efficiente (Efficient Market Hypothesis, EMH).

L’EMH prende le mosse dal fatto che le quotazioni azionarie riflettano tutte le informazioni disponibili in un determinato momento. Se ciò fosse vero, sarebbe  impossibile l’acquisto di titoli sopravvalutati o la vendita di titoli al di sopra del loro valore. Ogni negoziazione avverrebbe sempre a un prezzo di mercato equo.

Nella pratica, le cose vanno diversamente. I mercati spesso non sono efficienti. Alcune di queste anomalie sono effetti di calendario, ovvero si verificano in determinati periodi dell’anno o in determinate date.

Vediamole in dettaglio:

Effetto gennaio

Descrive l’aumento del volume di trading e, di conseguenza, dei prezzi delle azioni nell’ultima settimana di dicembre e nelle prime due o tre settimane di gennaio.di gennaio. Noto anche come effetto di fine anno, secondo questa teoria, i prezzi scendono a dicembre quando gli investitori liquidano i loro asset per realizzare plusvalenze. Mentre gli aumenti a gennaio sono causati dai trader che si tornano ad investire sul mercato.

Effetto lunedì

L’effetto lunedì, noto anche come ‘effetto fine settimana’, è la tendenza dei prezzi dei titoli a chiudere in ribasso il lunedì rispetto al venerdì precedente.

Fine mese

Tra le anomalie di “calendario” la più marcata è l’effetto cambio del mese, riscontrata in mercati diversi da molti studi. Si riferisce all’andamento del valore di un titolo che sale l’ultimo giorno di negoziazione del mese e che dura fino ai primi tre giorni del mese successivo.

Vi è scarso accordo sul fatto che si tratti solo di una coincidenza di comportamenti casuali o del risultato di una maggiore probabilità che le notizie commerciali positive siano annunciate alla fine del mese. Tra le possibili spiegazioni di questo fenomeno, anche il fatto che il pagamento dei salari a fine mese può influenzare la domanda di titoli.

Effetto vacanza

Ultima importante anomalia da calendario è quella legata alle variazioni dei prezzi nei giorni che precedono i festivi. L’effetto vacanza, o effetto pre-vacanza, è un’anomalia del calendario che descrive la tendenza del mercato azionario a guadagnare nell’ultimo giorno di negoziazione prima di una festività. Sembra infatti che oltre ad una maggiore variabilità dei prezzi ci sia una maggiore tendenza verso il rialzo nei giorni prefestivi.

Tra le varie teorie, spicca quella in base alla quale le persone sono naturalmente più ottimiste quando si avvicinano le vacanze, il che può tradursi in un movimento di mercato positivo.

Impatto post trimestrali

Si parla di impatto post trimestrale, per indicare la variazione del prezzo di titolo azionario, soprattutto quando gli utili sono diversi dalle attese. Se i mercati fossero del tutto efficienti, gli annunci relativi agli utili delle aziende determinerebbero un immediato cambiamento dei prezzi. In realtà, l’adeguamento dei mercati può richiedere fino a circa 60 giorni.

Questo perché i mercati reagiscono lentamente ai rapporti sui rendimenti e, quindi, è necessario un certo periodo di tempo prima che le informazioni vengano assorbite nel prezzo del titolo.

L’Halloween indicator

La consuetudine “Sell in May and go away”, nota anche come Halloween indicator, indica quel fenomeno secondo cui i rendimenti azionari dovrebbero essere più alti nel periodo novembre-aprile, che non nel periodo compreso tra maggio e ottobre.


Fonte: https://www.wallstreetitalia.com/trend/borse/feed/

Reddito di cittadinanza, ecco quanto ci costerà se non viene abolito

Appuntamenti e scadenze: settimana del 6 gennaio 2020