(Teleborsa) – Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro il mese di novembre sono state 590.679, 1.299 in meno rispetto alle 591.978 dei primi 11 mesi del 2018 (-0,2%). Lo fa sapere lo stesso Istituto pubblicando i dati provvisori riferiti agli undici mesi del 2019.
I dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento solo dei casi avvenuti “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, che sono passati da 90.409 a 92.225 (+2%), mentre quelli “in occasione di lavoro” sono scesi da 501.569 a 498.454 (-0,6%).
Dall’analisi per classi di età emergono aumenti tra gli under 30 (+2,3%) e tra i 55 e 69 anni (+2,3%). In calo del 2,3%, invece, le denunce dei lavoratori della fascia 30-54 anni, nella quale rientra oltre la metà dei casi registrati. Le denunce di infortunio mortale sono state 997, 49 in meno rispetto alle 1.046 dei primi 11 mesi del 2018 (-4,7%).
La flessione – avverte l’Inail – “non è da ritenere però rassicurante”, in quanto legata soprattutto agli “incidenti plurimi”, che causano la morte di almeno due lavoratori e che per loro natura ed entità possono influenzare l’andamento del fenomeno: tra gennaio e novembre del 2018 gli incidenti plurimi sono stati 23 ed hanno causato 80 vittime, quasi il doppio dei 44 lavoratori che hanno perso la vita nei 19 incidenti plurimi avvenuti nei primi 11 mesi del 2019.
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail sono state 56.556, circa 1.500 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+2,7%).
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