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Pagelle agli impiegati statali: arriva il premio “miglior dipendente del mese”

Non bastano più le ricompense monetarie, per incentivare i dipendenti pubblici il Ministero sta valutando l’introduzione di una sorta di classifica tale da indicare e premiare il miglior dipendente del mese. Dal momento che i sistemi per incentivare gli impiegati statali a lavorare e fare del loro meglio finora non hanno funzionato, sono allo studio nuove linee guida per misurare diversamente le performance individuali.

Gli incentivi economici non sono sufficienti, tanto che secondo il Ministero, sarebbero persino “parzialmente inefficaci”, anche a causa delle risorse esigue messe a disposizione, con i gettoni che si perdono tra le mille voci in busta paga. Per questo si stanno valutando sistemi diversi in grado di rafforzare la reputazione dei dipendenti e di gratificarli maggiormente.

In questo sistema rientrano possibili sperimentazioni di “pagelle” volte a eleggere dentro le organizzazioni un “best performer” o il “miglior dipendente del mese”, portandone tutti a conoscenza tramite newsletter ad esempio. Resta fermo il fatto che non c’è migliore gratificazione di una promozione con un avanzo di carriera che conferisce maggiori responsabilità.

Dall’altra parte il Ministero è allo stesso tempo consapevole che esiste una piaga, quella dei dipendenti pubblici che lavorano al di sotto delle proprie potenzialità, causando sprechi, disagi e disservizi. In questo caso il Ministero valuta l’introduzione di una soglia di punteggio minima da raggiungere. Ad ogni modo, le inefficienze sono già punite a norma di legge e per i recidivi è previsto perfino il licenziamento.

Proprio ieri nella conferenza stampa di fine anno il premier Giuseppe Conte ha parlato della necessità di rinnovare e riformare la pubblica amministrazione, snellendo la macchina burocratica. “Nessuno – ha detto Conte – può illudersi che sia facile, è una delle riforme più difficili. Sarà una riforma che scontenterà molti, perché quando si sottraggono competenze ritenute essenziali e quando si dice a un ufficio pubblico che ha 30 giorni invece di 60 per svolgere il proprio compito, ci saranno delle reazioni, ma le dobbiamo superare. Dobbiamo lavorare insieme per scardinare questi gangli”.

Resta necessario anche investire sulla digitalizzazione del settore pubblico, ha sostenuto ancora Conte, e sarà proprio questo rinnovamento a poter essere “volano” per la crescita economica. Parole che trovano d’accordo il Ministro Fabiana Dadone che in un tweet ha scritto: “Come non condividere il pensiero di Giuseppe Conte sulla rivoluzione digitale della Pa e il rilancio del pubblico impiego. Ci crediamo davvero: il Governo lavora per mettere la macchina dello Stato al passo con i tempi e per fare in modo che sia di supporto alle imprese”.

Ed è qualcosa di estremamente necessario, dal momento che, come rileva la CGIA di Mestre, proprio le imprese spendono ben 57 miliardi l’anno tra procedure burocratiche e rapporti con la pubblica amministrazione, e le nuove normative quali il Codice della Crisi e dell’Insolvenza o il Codice degli Appalti, rischiano di costare ben 3,2 miliardi alle piccole e medie imprese.


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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