(Teleborsa) – La “questione dimissioni” ministro Fioramonti è stata colta dal Premier Conte per procedere con la creazione di due distinti dicasteri. L’annuncio in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine d’anno a Villa Madama in cui il Premier ha esordito dicendosi orgoglioso per gli obiettivi raggiunti dal lavoro del Governo. “Andare avanti e qualunque sia il risultato delle vicine regionali di Emilia-Romagna e Calabria non è in ogni caso un referendum sul Governo“. E tra le priorità elencate, la riforma della burocrazia e il piano per l’innovazione.
E proprio approfittando dell’occasione dell’incontro con i giornalisti giunge l’annuncio dello “sdoppiamento” del Ministero dell’Istruzione, con la promozione a ministra della “Scuola” di Lucia Azzolina, finora sottosegretaria appunto all’Istruzione, e con Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università di Napoli, nuovo ministro dell’Università e della Ricerca.
“Abbiamo la necessità – ha detto Conte – di rilanciare il comparto della Università. Non è vero che non abbiamo compiuto passi avanti, penso all’Agenzia nazionale per la ricerca. Ora serve fare qualche sforzo in più, penso ad aumentare i fondi sul diritto allo studio. Sono convinto che la cosa migliore per potenziare il settore sia separare la Scuola dall’Università”.
Il Premier ha escluso una crisi di Governo, confermando l’intenzione di andare avanti con questo: “L’ipotesi di un Conte tre? Per carità, no, no – ha precisato – ma non posso fare il Presidente del Consiglio senza il pieno, serio, determinato sostegno delle forze politiche che sostengono la maggioranza. Io non vedo un altro Governo, mi sembra uno scenario inverosimile, ma sarebbe davvero una sconfitta per tutte le forze politiche andare al voto per fare le cose che potremmo fare ora”.
“In questi primi giorni e poco più del nuovo Governo – ha aggiunto Conte – siamo stati costretti a correre i cento metri, è stato uno sprint ad ostacoli per mettere il Paese in sicurezza, occorreva una manovra seria e responsabile, avevamo il compito di recuperare 23 miliardi per disinnescare l’Iva. Adesso abbiamo di fronte una maratona che durerà tre anni. Questo non significa però che andremo a passo lento. Questo spazio temporale ci permetterà di programmare un piano ambizioso per varare riforme, quelle misure che il Paese attende da anni. I cittadini chiedono un efficace piano per il miglioramento della loro vita, dobbiamo dare maggior respiro alle famiglie. E abbiamo da rilanciare il sistema fiscale, semplificare, rimodulare e ridurre le aliquote per abbassare la pressione fiscale”.
Lo “sdoppiamento” del Ministero dell’Istruzione ha subito riscosso ampi consensi. Tra i tanti, Daniele Finocchiaro, Presidente del Gruppo Tecnico R&S di Confindustria, ha sottolineato come “Ricerca e innovazione sono leve prioritarie per creare sviluppo sostenibile e condiviso e devono diventare una priorità per il Paese. E’ importante un impegno costante per rafforzare il sistema nazionale e rendere l’Italia protagonista a livello europeo e internazionale. La scelta di separare la Ricerca dall’Istruzione e di attribuire la responsabilità delle Politiche per l’Università e la ricerca al prof. Manfredi, rappresenta un segnale di attenzione del Governo per un settore strategico per la crescita“