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Manovra verso il via libera: le misure cardine da stop IVA a Plastic e Sugar tax

Ultimo miglio per la Legge di Bilancio che si appresta a tagliare il traguardo: ieri, domenica 21 dicembre, come da attese, il Governo ha posto la fiducia alla manovra anche alla Camera. La mossa dell’esecutivo – necessaria a chiudere i lavori sulla Manovra per evitare lo spettro dell’esercizio provvisorio – è stata formalizzata in Aula da Federico D’Incà, Ministro per i rapporti con il Parlamento. La conferenza dei capigruppo ha fissato la prima chiama per le 15,30 di oggi, lunedì 23 dicembre.

Montecitorio, dunque, licenzierà la Legge di Bilancio in seconda lettura con un nuovo voto di fiducia e senza, di fatto, aver toccato palla poichè, seguendo un iter inusuale,  le modifiche sono state apportate nel passaggio caotico al Senato con il voto di fiducia sul maxi emendamento, sollevando polemiche e accuse dell’opposizione.

PROTESTE PER TESTO BLINDATO

Proprio nella giornata di ieri, i deputati dell’opposizione, mettendo in evidenza l’impossibilità di modificare il testo nel passaggio a Montecitorio, dove è arrivato appunto blindato, hanno accusato di censura il Governo con Il Presidente della Camera Fico che ha respinto le accuse delle opposizioni di violazione del regolamento: “Anche io non sono contento dei tempi, non potrei esserlo né da presidente della Camera, né da deputato. Ho usato tutti gli strumenti possibili, non possiamo andare oltre perchè c’è il rischio dell’esercizio provvisorio e” la necessità “di mandare la legge al Capo dello Stato per firmarla”.  “Io – ha concluso Fico – non ho violato in alcun modo il regolamento”.  

Al netto delle polemiche, la manovra non cambia più: questi i suoi capisaldi

  • Piatto forte del menu, senza dubbio, come ribadito dai principali protagonisti, la sterilizzazione completa per il 2020 e parziale dal 2021 delle cosiddette clausole di salvaguardia, ovvero degli aumenti programmati delle aliquote Iva e delle accise per un valore complessivo di circa 23 miliardi di euro. Per gli anni successivi al 2020 si prevede l’aumento dell’Iva ridotta dal 10 al 12% e dell’Iva ordinaria di 3 punti percentuali per il 2021 (al 25%) e di 1,5 punti percentuali (fino al 26,5%).
  • MISURE AMBIENTALI

Tra le priorità del provvedimento, spiccano le misure di tipo ambientale con il piano di investimenti per lo sviluppo di un Green New Deal italiano mediante l’istituzione di un Fondo con una dotazione complessiva di 4,24 miliardi di euro per gli anni 2020-2023.

  • AUTO AZIENDALI, PLASTIC E SUGAR TAX: STRETTA SOFT 

Molte le novità sul fronte della tassazione. L’odiata plastic tax, sulla quale il Governo ha più volte messo mano, in vigore da luglio, prevede nella sua ultima versione il taglio da 1 euro a 45 centesimi al chilo per i prodotti monouso. Slitta a ottobre la sugar tax, che resta a 10 cent al litro.  Di fatto, azzerata, per il 2020, la stretta sull’imposizione delle auto aziendali che partirà  a luglio per i nuovi contratti.

  • TAGLIO CUNEO FISCALE

Novità anche sul fronte lavoro e occupazione: arriva una riduzione del carico sui lavoratori dipendenti. Per centrare l’obiettivo viene istituito un Fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti con una dotazione di 3 miliardi di euro per l’anno 2020 e 5 miliardi a decorrere dal 2021. 

  • SANITA’, VIA SUPERTICKET E FONDI PER OSPEDALI

Stop dal 1 settembre 2020 al superticket, la quota di compartecipazione al costo delle prestazioni sanitarie a carico dell’assistito. Aumentate le risorse per 2 miliardi di euro per gli interventi di edilizia sanitaria e di ammodernamento tecnologico. In particolare, si punta a favorire l’utilizzo di apparecchiature sanitarie da parte dei medici di base con l’obiettivo di ridurre liste di attesa dei pronto soccorso. Inoltre, le spese sanitarie si potranno ancora portare in detrazione al 19% senza vincoli di reddito.

Altro pilastro, dichiarato in più occasioni, il contrasto all’evasione fiscale da raggiungere attraverso incentivi all’utilizzo dei pagamenti elettronici. In particolare, il Piano cashless del governo prevede a partire dal 2021 un rimborso, battezzato ‘bonus befana’ per coloro che utilizzano bancomat e carte per i pagamenti.

La manovra 2020 rende, poi, operativa la digital tax sui colossi del web. Dal primo gennaio scatterà un prelievo del 3% sui ricavi di società di servizi digitali i cui introiti complessivi siano superiori ai 750 milioni di euro e i cui ricavi derivanti da prestazioni di servizi digitali non siano inferiori a 5,5 milioni di euro. Si prevede di ottenere circa 600 milioni di euro l’anno.  


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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