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Manovra, CNA promuove proroga mercato tutelato ma boccia plastic tax

(Teleborsa) – La CNA esprime apprezzamento per la proroga del mercato tutelato dell’energia elettrica, mentre boccia la “plastic tax” anche nella versione riformulata perché “incomprensibile” e “non aiuta l’ambiente”.

La proroga del mercato tutelato dell’energia elettrica “è utile in quanto concede un tempo congruo per rimuovere le criticità sul percorso della liberalizzazione del settore”, afferma CNA in merito al subemendamento approvato dalla Commissione Bilancio del Senato che rinvia al 1° gennaio del 2022 l’attuale regime di tutela dei prezzi. La proroga, secondo la Confederazione degli artigiani “deve essere utilizzata per consentire ai clienti di acquisire la necessaria conoscenza delle caratteristiche e del funzionamento del mercato libero per poter scegliere in modo consapevole la propria fornitura di energia elettrica”.

La CNA, infatti, sottolinea che “il superamento delle tutele di prezzo presenta ancora una serie di criticità a causa dei ritardi di alcuni provvedimenti chiave per affermare i principi di trasparenza e concorrenza. Ad esempio manca ancora l’elenco dei venditori”. La proroga “prende atto che il percorso per la completa liberalizzazione disegnato dalla Legge per la Concorrenza del 2017 non si è concretizzato per l`assenza di un indirizzo politico-strategico in grado di offrire al mercato regole certe e accompagnare imprese e cittadini in un processo di graduale uscita dal mercato tutelato senza aggravi in termini economici e burocratici”.

Forti critiche, invece, nei confronti della tassa sugli imballaggi di plastica. Secondo la Confederazione “anche nella nuova formulazione approvata in Commissione Bilancio al Senato che fissa l’imposta a 45 centesimi per Kg ma ne estende l’applicazione al tetrapack. La finalità della plastic tax resta incomprensibile – afferma – in quanto non genera alcun effetto positivo nell’orientamento della produzione e dei consumi verso gli obiettivi di sostenibilità”.

“Il settore della plastica, ed in particolare gli imballaggi, presenta certamente margini di miglioramento ma va sottolineato che ad oggi circa il 45% dei rifiuti di imballaggio in plastica viene riciclato, il 43% va a recupero energetico ed il restante 12% in discarica. La plastic tax non produrrà alcun miglioramento” – sottolinea CNA – che tuttavia apprezza “l’apertura del Governo per costruire in maniera concertata il percorso per dotare il Paese di un piano per la plastica coerente con la Strategia Europea senza mettere in difficoltà le imprese della filiera. Un tale percorso tuttavia doveva partire dalla definizione del Piano per la plastica e solo dopo definire le misure, anche fiscali, per attuarlo. Invece è stato invertito l’ordine dei fattori”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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