(Teleborsa) – In dieci anni “Frecciarossa” è diventato sinonimo di treno in Italia e nel mondo, come “Iphone” per gli smartphone.
Una vera rivoluzione che pone le basi per la nuova scommessa green. Dal 2009 al 2019 l’Alta Velocità italiana ha trasportato 350 milioni di viaggiatori con un risparmio di 20 milioni di tonnellate di CO2.
Nel solo 2018, l’AV di FS ha tolto dalla strada 10 milioni di automobili.
Gli effetti benefici dell’AV, oltre che per l’ambiente, sono evidenti nell’economia nazionale in termini di PIL, investimenti e occupazione: dal 1998 al 2018 per realizzare l’infrastruttura ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità in Italia sono stati investiti 32 miliardi di euro e creati complessivamente 500mila posti di lavoro.
L’Alta Velocità oltre che incidere nell’evoluzione del sistema dei trasporti, nel turismo, nell’architettura e nel mercato immobiliare dei centri urbani ha cambiato il concetto di viaggio e di pendolarismo.
LO SVILUPPO DEL SISTEMA DEI TRASPORTI IN ITALIA: in dieci anni, il numero dei treni circolati per chilometro (treni/chilometro) è raddoppiato: da circa 35 milioni nel 2008 a oltre 70 nel 2018. I passeggeri trasportati sui treni AV di Trenitalia sono passati dai 6,5 milioni del 2008 a 40 milioni nel 2018, con un aumento del 517%. La flotta dei treni AV è raddoppiata: da 74 a 144.
L’ARCHITETTURA E LA RINASCITA DELLE CITTÀ: la realizzazione delle nuove stazioni Alta Velocità ha rappresentato un’occasione di sviluppo e di valorizzazione delle aree circostanti. È il caso di Milano dove, secondo i dati di Nomisma, gli uffici intorno alle stazioni di Rogoredo e Porta Garibaldi hanno registrato in dieci anni un aumento dei canoni medi, rispettivamente del 10,1% e del 9,6%, a fronte di un calo medio complessivo del 20,5% nel Capoluogo lombardo. A Roma, nello stesso periodo, i canoni medi dei negozi sono complessivamente scesi del 24,1%, mentre il calo registrato nelle aree intorno alla stazione Tiburtina è stato dell’ordine del 2%.
LE FRECCE PER IL TURISMO: i passeggeri complessivi che utilizzano le Frecce per motivo di turismo o svago sono passati da 1,8 milioni a più di 7,3 milioni (aumento di 4 volte) fra il 2008 e il 2018. In Italia i turisti internazionali sono aumentati (+10%) nel periodo ma sulle Frecce, rispetto al dato 2017, sono cresciuti del 19% i passeggeri stranieri, con 8 milioni di biglietti venduti sui canali esteri nel 2018. In particolare crescita il mercato cinese (+14% nel 2018 rispetto al 2017) ma i principali mercati restano Europa e Nord America. Le relazioni preferite dagli stranieri sono Roma – Firenze e Roma – Venezia.
IL FUTURO: 58 MILIARDI DI INVESTIMENTI (38% AL SUD), ASSUNZIONI NEL GRUPPO E FUORI, FOCUS PENDOLARI:
Sono 58 miliardi di euro gli investimenti in corso, previsti dal nuovo Piano industriale 2019-2023 del Gruppo FS Italiane, il 38% è destinato al Sud. Un impegno record, un valore mai così alto, che conferma il Gruppo quale primo investitore in Italia: 42 mld per le infrastrutture, 12 mld per nuovi treni e bus, 2 mld per metropolitane, 2 mld per altre tecnologie. Un contributo annuo per l’aumento del PIL fino allo 0,9%. La crescita stimata all’anno è di 90 milioni di passeggeri in più e, di conseguenza, 600 milioni di chilogrammi di CO2 in meno e 400mila auto in meno sulle strade. Lo sviluppo per il Paese previsto dal piano di investimenti porterà alla creazione di 120mila posti di lavoro nell’indotto. E FS nei primi 11 mesi del 2019 ne ha assunte 5.724, un numero di gran lunga superiore alle 4mila previste dal Piano industriale 2019-2023. Nel dettaglio, Trenitalia ha assunto 1.908 giovani, Rete Ferroviaria Italiana 1.824, Anas 631, le altre società del gruppo 1.361. La spinta al Sud è senza dubbio centrale, dimostrazione lo è la posa della prima pietra della stazione Hirpinia (linea AV Napoli – Bari) ad Avellino che porterà l`alta velocità a un bacino di 10 milioni di abitanti entro il 2026, con la creazione di 20mila posti di lavoro e un impatto stimato del 1% del Pil per le aree circostanti.
L’attenzione per le persone e in particolare per i pendolari si concretizza in un piano di investimenti di circa 6 miliardi di euro fatto dal Gruppo FS attraverso Trenitalia per l’acquisto di oltre 600 nuovi treni regionali. Una nuova sfida che garantisce entro cinque anni, il rinnovo dell’80% della flotta. Una parte dei nuovi treni per i pendolari è già arrivata, sono infatti intorno a 100 i nuovi Rock e Pop già consegnati in Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Sicilia, Marche e Lombardia. Proprio qui, ieri, è arrivato uno dei 15 convogli acquistati dalla Regione Lombardia grazie ai risparmi delle gare, tramite una cessione di contratto da parte di Trenitalia. L’obiettivo è garantire la qualità e l’eccellenza dell’alta velocità italiana anche nel trasporto ferroviario regionale e metropolitano in tutta Italia e migliorare così la qualità di vita del milione e mezzo di pendolari che viaggiano ogni giorno con Trenitalia.