(Teleborsa) – Cifre da record assoluto per i 10 anni di Alta Velocità del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Numeri che parlano da soli: ben trecentocinquanta milioni le persone, italiane e in buona parte anche turisti stranieri provenienti praticamente da ogni Paese del Mondo, hanno viaggiato sui convogli AV di Trenitalia da e per le oltre 80 città sinora collegate dalla flotta di 144 Frecce, percorrendo 380 milioni di chilometri.
E non solo treni, con il Frecciarossa 1000 convoglio simbolo interamente made in Italy che ha destato e desta ammirazione e interesse addirittura in Paesi distanti dall’Italia migliaia di chilometri che lo hanno scelto e sono in procinto di decidere in suo favore per la costruzione delle rispettive reti Alta Velocità. Proprio per il Know-How tecnologico italiano che comprende la realizzazione dell’intera struttura all’insegna dell’affidabilità e della sicurezza.
Numeri che comprendono, tra l’altro, cinque nuove stazioni Alta Velocità progettate da archistar, 500mila posti di lavoro creati fra il 1998 e il 2018. E soprattutto la sostenibilità ambientale: 20 milioni di tonnellate in meno di anidride carbonica emessi in atmosfera fra il 2008 e il 2018, grazie allo shift modale dall’auto privata e dall’aereo verso il treno, mezzo ecologico per eccellenza. Questi soltanto alcuni tra i più importanti risultati ottenuti dal sistema Alta Velocità ferroviario italiano dalla nascita del Frecciarossa appunto 10 anni fa.
A illustrarli a Roma in questo tardo pomeriggio e serata di oggi giovedì 5 maggio 2019 nell’impianto manutentivo IMC AV di Trenitalia del sito industriale Scalo San Lorenzo, Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale (per lunghi anni tra i principali artefici dello sviluppo del programma), e Gianluigi Castelli, Presidente del Gruppo FS Italiane. Presenti Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica, Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri e Paola De Micheli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
L’Alta Velocità ferroviaria italiana ha rivoluzionato lo stile di vita delle persone e la mobilità in Italia. Ha ridotto le distanze, accorciando il Paese e avvicinando i cittadini col rilancio alla grande della ferrovia dopo diversi decenni di “anonimo silenzio”. Nel 2018, ogni persona che ha viaggiato su un treno AV ha risparmiato mediamente un’ora al giorno, rispetto alla percorrenza di tratte con le stesse destinazioni fatto, ad esempio, nel 2005. Complessivamente sono state 18,5 milioni le ore risparmiate in 10 anni.
L’Alta Velocità italiana in questi 10 anni è diventato così un modello che il Gruppo FS Italiane sta esportando in tutto il mondo. A partire dalla Gran Bretagna dove Trenitalia, tramite la controllata Trenitalia UK, tra pochi giorni, dall’8 dicembre, gestirà i servizi InterCity da Londra a Glasgow/Edimburgo (Avanti West Coast), la linea ferroviaria principale del Regno Unito.
In Spagna, il Consorzio Ilsa, composto da Trenitalia e Air Nostrum, è stato selezionato da ADIF, il gestore dell’infrastruttura spagnola, come primo operatore privato ad accedere al mercato iberico. Il consorzio, per 10 anni, offrirà collegamenti alta velocità Madrid–Barcellona, Madrid–Valencia/Alicante e Madrid–Malaga/Siviglia. In Francia sono, inoltre, in corso test per il collegamento internazionale Alta Velocità Milano-Parigi con il Frecciarossa 1000. L’inizio del servizio è previsto per il prossimo anno.
Molto più lontano, addirittura in Estremo Oriente, la Tailandia, dove il Gruppo FS Italiane si è aggiudicato il progetto High Speed Rail Linking 3 Airports, gestione e manutenzione di infrastruttura, flotta treni, stazioni e depositi della linea ferroviaria Alta Velocità ideata e voluta per collegare i tre principali aeroporti del Paese.
I mercati internazionali riconoscono i risultati che, in 10 anni, il sistema Alta Velocità ha ottenuto in Italia producendo effetti tangibili per l’economia. I 32 miliardi di investimenti nel sistema rete AV hanno avuto un’incidenza annua media sul PIL dello 0,15%, fra il 1998 e il 2018. L’AV da un lato ha cambiato il concetto di viaggio consentendo la nascita di un nuovo pendolarismo, dall’altro ha dato il via alla rigenerazione dei grandi centri urbani. E soprattutto, riducendo le emissioni di CO2 di 20 milioni di tonnellate, ha creato importanti benefici per la sostenibilità ambientale, uno dei pilastri del Piano industriale del Gruppo FS Italiane 2019-2023.
Il Frecciarossa 1000 di Trenitalia è il primo treno Alta Velocità ad aver ottenuto la certificazione di impatto ambientale perché costruito con materiale la cui percentuale di riciclabilità è vicina al 100%. In 10 anni sono raddoppiati i chilometri percorsi dai collegamenti ferroviari, da 35 a 70 milioni.
Le stazioni dell’Alta Velocità hanno segnato il ritorno, dopo 50 anni, della grande architettura ferroviaria. Sono tornate a essere un elemento trainante per la riqualificazione architettonica del tessuto urbano circostante. Con Torino Porta Susa, Milano Centrale, Reggio Emilia AV Mediopadana, Bologna Centrale AV, Roma Tiburtina e Napoli Afragola è stato ridefinito anche il concept di stazione. Non più solo luoghi di passaggio dove iniziare e finire un viaggio ma una vera e propria piazza urbana dove incontrarsi, fare acquisti, riappropriarsi del proprio tempo.