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Enel, Starace: “Cogliere il massimo valore della transizione energetica”

(Teleborsa) – Decarbonizzazione, elettrificazione, infrastrutture come fattore abilitante ed ecosistemi e piattaforme. Questi – come sottolineato dall‘amministratore delegato di Enel Francesco Starace – i punti centrali del nuovo Piano strategico 2020-2022 da 28,7 miliardi di euro presentato oggi a Milano.

“Anche il Piano 2020-2022 si basa sul modello di business sostenibile che abbiamo costruito ed è in linea con i due trend globali che stanno cambiando il settore energetico: decarbonizzazione ed elettrificazione. La digitalizzazione del nostro vasto business di rete e l’adozione di piattaforme per tutte le attività relative ai nostri clienti sono fattori chiave di questo piano, promuovendo la realizzazione di efficienze e l’introduzione di servizi aggiuntivi” ha affermato Starace. Ai microfoni di Teleborsa l’Ad, evidenziando l’importanza di “cogliere il massimo valore della transizione energetica”, ha commentato positivamente il sentiment degli investitori sottolineando come, in una giornata negativa per le utility a livello europeo, Enel sia una delle poche tornate in positivo.

Investimenti per 28,7 miliardi di euro, destinati per il 50% alla decarbonizzazione. Qual è la strategia alla base del Piano 2020-2022 di Enel?

È quella di accelerare quello che abbiamo fatto fino adesso. Abbiamo imboccato la strada delle rinnovabili anni fa, adesso è il tempo della convergenza con le termiche e della fusione in modo tale da decarbonizzare in maniera profonda. Questo fa parte del disegno che avevamo: nel 2019 abbiamo raggiunto la parità fra le due fonti energetiche, adesso si tratta di invertire i ruoli. Nei prossimi 3 anni, tuttavia, dovremo accompagnare questo investimento con un altro, più o meno della stessa dimensione, che riguarda la digitalizzazione delle reti. Senza di questo processo la decarbonizzazione rischia, infatti, di fermarsi. Devono andare avanti insieme.

Quali sono le principali sfide che presenta la transizione energetica e che tipo di vantaggio competitivo si può ottenere cavalcandola da subito?

Diciamo che da subito il vantaggio competitivo di chi partecipa a questo movimento è quello di cogliere il massimo valore della transizione nel momento in cui si sostituisce qualcosa che ha un valore minore con una che ha un valore maggiore. Nel tempo la società ne ha un beneficio perché il costo medio dell’energia tende a scendere, si comincia a stabilizzare e a diventare meno sensibile alla variazione dei prezzi delle commodity petrolifere che sono sempre un po’ difficili da capire. Dopodiché c’è un tema che riguarda un utilizzo dell’energia elettrica più profondo rispetto a quanto abbiamo fatto finora. Nello specifico, l’utilizzo dell’energia per la mobilità, per il riscaldamento e per tutto quello che riguarda la casa. Vi è anche il tema dei processi industriali che oggi non fanno uso dell’energia elettrica e potrebbero farlo se costasse meno e se diventasse più facilmente disponibile. È una rivoluzione che riguarda la decarbonizzazione e la successiva elettrificazione dell’utilizzo dell’energia nella nostra vita e nella nostra economia.

Come è stato accolto il Piano? Dagli scambi avvenuti oggi qual è a suo avviso il sentiment degli investitori?

È positivo. Lo dico considerando che siamo entrati in una giornata negativa per l’utility ma appena il Piano è stato presentato abbiamo visto il titolo riprendere e adesso siamo in zona positiva. Quindi il Piano è andato controcorrente rispetto a una giornata negativa per le utility a livello europeo e oggi siamo una delle poche che è in positivo.


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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