(Teleborsa) – Nel 2018 l’Italia ha registrato un calo nella produttività del lavoro, calcolata come valore aggiunto per ora lavorata, che è diminuita dello 0,3%, mentre la produttività capitale – misurata come rapporto tra valore aggiunto e input di capitale – è aumentata dello 0,1%.
Lo rende noto l’Istat che sottolinea come la produttività totale dei fattori – componente che misura il progresso tecnico e i miglioramenti nella conoscenza e nell’efficienza dei processi produttivi – non ha contribuito alla crescita del valore aggiunto, registrando anzi un calo dello 0,2% dopo gli aumenti registrati dal 2009.
Nel dettaglio, la produttività del lavoro ha visto in Italia un tasso di crescita medio annuo dello 0,3% nel periodo 2014-2018, dato di gran lunga inferiore rispetto alla crescita media europea dell’1,4% sempre nello stesso periodo (Francia 1,3%; Germania 1,1%; Spagna 0,7%).
Lo scorso anno la produttività ha registrato una diminuzione dello 0,3%, a fronte di una crescita delle ore lavorate (1,3%) superiore a quella del valore aggiunto (1,0%).
Il divario rispetto alle altre economie europee – sottolinea l’Istat – è risultato particolarmente ampio in termini di evoluzione del valore aggiunto: in Italia è cresciuto dello 0,7% medio annuo sul periodo, con un ritmo molto meno sostenuto che nella media della UE a 28 (2%).
Le ore lavorate, al contrario, hanno registrato una dinamica molto simile a quella dei paesi europei: +0,3% annuo nella media europea e +0,4% in Italia; solo in Spagna l’aumento è stato decisamente più accentuato (+1,3%).
Di contro, la produttività del capitale in Italia ha avuto una crescita media annua tra il 2014 e il 2018 dell’1,3%, registrando un’accelerazione rispetto alla situazione stazionario del periodo precedente (2009-2014).