(Teleborsa) – Proclamato da alcune sigle sindacali autonome uno sciopero dei dipendenti del Gruppo FS Italiane, in adesione a uno sciopero generale, dalla mezzanotte alle 21.00 di venerdì 29 novembre 2019. Lo comunica una nota ufficiale. L’agitazione si inserisce all’interno di una giornata che già si preannuncia difficile, quella del 29 novembre, per il contestuale sciopero generale che coinvolgerà dipendenti pubblici e privati.
La protesta è stata indetta dalla sigla sindacale USB contro la gestione del caso ex Ilva. Contestualmente è stata organizzata una manifestazione proprio a Taranto per dire no alla trattativa tra Governo e AncelorMittal. A detta di USB infatti le pretese avanzate dalla multinazionale indiana e la trattativa con essa rappresentano “la resa di un intero paese ad un’impresa privata”.
Obiettivo del sindacato è premere per avere una politica industriale pubblica, in quanto l’industria privata, a detta dell’UGL, si è dimostrata incapace di coniugare lavoro, sicurezza e salute. Il pubblico, da parte sua, non ha gli strumenti per intervenire e quindi è costretto a sottostare al ricatto del privato.
Ma la protesta non riguarda solo il comparto industriale. Allo sciopero generale infatti aderisce anche il reparto scuola, in particolare docenti e dirigenti scolastici. Ciò dimostra come il reparto scuola stia vivendo una profonda crisi, testimoniata anche dall’agitazione del personale ATA programmato per il 27 novembre, sciopero poi posticipato all’11 dicembre.
Il nuovo sciopero dei treni e dipendenti del Gruppo FS arriva a poche settimane di distanza dallo scorso sciopero del 24-25 ottobre. In quell’occasione i disagi furono molto contenuti, con la quasi totalità dei treni che circolarono regolarmente. Per la precisione, il 97% dei treni di Trenitalia ha viaggiato come di consueto, così come il 96,9% dei treni regionali. Anche le Frecce Rosse hanno effettuato le corse previste.
Come sempre nelle giornate di sciopero, restano in funzione le corse comprese nelle fasce di garanzia, dalle 6 alle 9 del mattino, e dalle 18 alle 21.
Tuttavia non c’è da stare tranquilli. La protesta potrebbe allargarsi anche in generale al trasporto pubblico. Resta escluso il trasporto aereo, il cui personale invece incrocia le braccia il prossimo 25 novembre in un’agitazione di 24 ore, ma che su disposizione del Ministero delle Industrie e Trasporti si ridurrà a sole 4 ore.