(Teleborsa) – Nei prossimi 12-18 mesi il settore dell’elettricità al dettaglio in Italia sperimenterà una maggiore concorrenza, che potrebbe non riflettersi in una riduzione delle bollette a causa del passaggio dal mercato regolamentato a quello libero. Quanto ai margini delle compagnie operanti nel settore elettrico retail, l’andamento non sarà univoco. E’ quanto emerge da un report di Moody’s Investors Service sul settore.
Il fattore chiave – si sottolinea – è la prevista liberalizzazione totale del mercato elettrico al dettaglio, programmata per luglio 2020. Questa favorirà l’ingresso di nuovi operatori e di nuovi servizi, ma potrebbe anche riflettersi in un aumento delle bollette elettriche per i consumatori, qualora le tariffe regolamentate venissero allentate.
I prezzi dell’energia elettrica all’ingrosso in Italia sono attesi assestarsi nell’intervallo tra 55 e 65 euro per megawattora (MWh) nel periodo fino al 2022, con un aumento di 5 euro/MWh rispetto alla stima dello scorso anno di 50-60 euro/MWh, poiché il prezzo del carbonio sarà più elevato e il suo aumento più che compenserà la riduzione del prezzo del gas.
Il passaggio alle energie rinnovabili, d’altro canto, sta aumentando l’importanza strategica della vendita al dettaglio di elettricità e, anche se la piena liberalizzazione verrà rinviata, la concorrenza diventerà probabilmente sempre più intensa, poiché le imprese del settore cercheranno modi per ottenere economie di scala, offrire nuovi servizi e implementare una strategia di naturale copertura del rischio derivante dalle proprie ambizioni di crescita nel campo delle rinnovabili. Ciò provocherà una maggior pressione sui margini, fatte salve alcune eccezioni.
Benjamin Leyre, vicepresidente di Moody’s e Senior Credit Officer sottolinea infatti che “la piena liberalizzazione sosterrà i margini di alcune utilities che attualmente offrono tariffe regolamentate ai propri clienti, in particolare e , ma la concorrenza si intensificherà man mano che nuovi operatori, come , tenteranno di conquistare ulteriori quote di mercato”.
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