Doccia fredda per il Governo giallorosso che registra l’accoglienza scettica di Confindustria sulla prossima Manovra che, “sebbene contenga alcuni interventi positivi, è nel complesso insufficiente rispetto alle esigenze del Paese e rischia di non incidere in modo efficace sulla situazione di sostanziale stagnazione dell’economia”.
Queste le parole del direttore generale di Confindustria Marcella Panucci pronunciate davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, che propone la realizzazione urgente di un “Piano che induca tutti, forze politiche, economiche e sociali, a fare del rilancio del Paese la grande missione dei prossimi anni”.
Un giudizio severo: al netto di alcune importanti misure di sostegno alle imprese e disattivazione delle clausole di salvaguardia, “la Manovra non traccia un disegno di politica economica capace di invertire la tendenza negativa delle aspettative degli imprenditori e dei potenziali investitori, nazionali ed esteri. Anzi, in alcuni casi, produce un effetto opposto”, ha sottolineato il Direttore Generale, secondo la quale “senza migliori aspettative, è difficile immaginare un’accelerazione degli investimenti privati e, senza quest’ultima, qualsiasi ripresa sarebbe comunque effimera”.
Per gli industriali è necessario, quindi, agire con urgenza perché “la situazione congiunturale vede ancora l’Italia in bilico tra ripresa e recessione. Bocciatura senza riserve anche per la Plastic Tax, che proprio non convince perché “non comporta benefici ambientali, penalizza i prodotti e non i comportamenti e rappresenta unicamente una leva per rastrellare risorse”.
E ancora, “determina un aumento medio del 10% del prezzo di prodotti di larghissimo consumo, contribuendo a indebolire la domanda interna e con un impatto sulla spesa delle famiglie stimabile in 109 euro annui”.
Al Governo non resta che rimettere mano alla Manovra, correre ai ripari e correggere il tiro, mettendo sul piatto un sostanziale alleggerimento delle tasse sulla plastica, oltre che sulle auto aziendali, due misure letteralmente travolte da critiche e polemiche.
La Manovra si avvia ad un restyling, non cambierà l’impianto, ma qualche ritocco ci sarà come ha ammesso lo stesso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano. “Il governo, in particolare il Mef, sta lavorando di suo per anticipare queste obiezioni e rendere ancora più sostenibili questi due interventi”. Per quanto riguarda le coperture, il premier ha spiegato che si stanno “valutando con la Ragioneria dello Stato risparmi da altre voci sovrastimate”.