(Teleborsa) – Boom delle partite Iva in Italia che vede nel terzo trimestre del 2019 101.498 nuove partite Iva con un + 5,7% rispetto all’anno passato.
Sono i dati che emergono dall’Osservatorio sulle partite IVA a cura del MEF. Nel dettaglio, lo studio ha evidenziato che ben il 72,3% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 21,6% da società di capitali, il 3,2% da società di persone, con “non residenti” e “altre forme giuridiche” al 2,5%.
Nel dettaglio, le Partite IVA per le persone fisiche hanno registrato un aumento dell’8,3% rispetto all’anno scorso, trainato dalle adesioni al regime forfettario che rappresenta il 48,4% delle nuove aperture, con un aumento del 30,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In calo le forme societarie che scendono a -3,6% per le società di capitali e -4,9% per le società di persone. Da segnalare inoltre il notevole aumento delle aperture da parte di soggetti non residenti (+44%), come già rilevato in altri trimestri, legato allo sviluppo della web economy.
Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio, è ancora il Nord a farla da padrone con il 44,3% delle nuove aperture, seguito dal 33,2% di Sud e Isole e dal 22,1% del Centro. A livello regionale è il Piemonte a registrare l’aumento più cospicuo (+16,2%), seguito daLombardia (+11,5%) la provincia di Bolzano (+11,2%): forte calo per la Valle d’Aosta (-19,7%), Calabria (-3,6%) e Sardegna (-3%).
In base al settore produttivo, il commercio registra, come sempre, il maggior numero di nuove partite Iva con il 20,5% del totale, seguito dalle attività professionali (16,1%) e dalle costruzioni (9,2%). Rispetto al terzo trimestre del 2018, tra i settori principali i maggiori aumenti si segnalano nell’istruzione (+21,2%), nelle attività professionali (+16,2%) e nei servizi d’informazione (+13,6%). L’unico settore in flessione è la sanità (-5,8%).
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra una sostanziale stabilità (maschi al 62,7%). Il 46% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 32% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni.
Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, infine, si rileva come il 19,4% delle aperture sia operato da un soggetto nato all’estero.