(Teleborsa) – Più Alta Velocità del Gruppo FS in Emilia-Romagna. Anche Parma, Modena e Piacenza, oltre a Reggio Emilia con la sua pluri affermata stazione Mediopadana AV, avranno da dicembre la propria Alta Velocità. Trenitalia, dal prossimo 15 dicembre con l’entrata in vigore dell’orario invernale, ha disposto infatti che sei Frecciargento serviti dagli ETR 700 da poco entrati in servizio, da e per Milano lungo la dorsale adriatica per Ancona, e per alcuni convogli fino a Bari e Lecce, utilizzino appunto da metà dicembre la linea veloce tra Milano e Bologno utilizzando le interconnessioni esistenti per raggiungere queste città, anziché, come avviene ora, la rete tradizionale.
Sei di queste “coppie” Frecciargento (per un totale di 12 ETR 700), un brand che si affaccia per la prima volta sulla tratta AV tra il capoluogo lombardo e quello dell’Emila-Romagna, fermeranno appunto a Modena e Parma. Due coppie sosteranno anche a Piacenza. Si viaggerà, quindi,sui Frecciargento ETR 700, in partenza e in arrivo dalla stazioni storiche di Modena, Parma e Piacenza, per poi utilizzare, tramite le interconnessioni già esistenti, la linea Alta Velocità.
La “modifica con accelerazione di percorrenza” è stata dettata dai risultati di indagini di mercato, che hanno fatto emergere la necessità di maggiori collegamenti per Milano, in determinati orari, proprio i per bacini di Modena, Parma e Piacenza.
Forte incremento di traffico Trenitalia anche per la affermata stazione di Reggio Emilia-Mediopadana AV che con le sue diverse migliaia di passeggeri al giorno (compresi anche gli utenti del competitor NTV-Italo) sempre dal 15 dicembre disporrà di molte fermate in più. Di fatto, tutti i Frecciarossa tra il Centro Sud Italia con fermate a Roma, Firenze e Bologna sosteranno a Mediopadana AV nelle due direzioni.
Soluzione, quella che riguarda Parma (oltretutto città Capitale della Cultura 2020) e le altre tre città dell’Emilia-Romagna sollecitata da tempo dal Presidente della Regione, Stefano Bonaccini e dalll’Assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini.