(Teleborsa) – E’ cauto il giudizio dell’ABI sulla Manovra 2020, che viene accusata di imporre “un ulteriore sacrificio per le banche”. Lo ha detto il Direttore generale dell’Associaizone bancaria, Giovanni Sabatini, in audizione dinanzi alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Il mondo bancario – ha affermato – risulta ancora una volta uno dei settori maggiormente chiamati alla contribuzione alla manovra di fine anno, attraverso disposizioni che, come avvenuto già in occasione della Manovra di bilancio 2019, drenano liquidità in maniera consistente e rappresentano un ulteriore sacrificio per le banche, con impatti sul loro ruolo di sostegno all’economia, a famiglie e imprese”.
Sabatini ha affermato che “assumono connotazione settoriale” le tre disposizioni volte a differire la deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti e delle quote di ammortamento dell’avviamento e di altri beni immateriali. Il DG dell’ABI ha poi ricordato che le banche italiane, in questi anni, hanno profuso “ingenti sforzi” per tutelare i depositi e sopportato un costo di 12,5 miliardi, tramite il Fondo interbancario, per risolvere le crisi bancarie, come nel caso del salvataggio di .
Sabatini ha richiamato le modifiche apportate lo scorso anno alla disciplina dei PIR – Piani Individuali di Risparmio, affermando che ne hanno frenato la diffusione ed auspicando una “riflessione” sul ruolo che hanno questi strumenti nell’incentivare i finanziamenti privati all’economia reale.
“Per ridare slancio alla crescita e stimolare gli investimenti delle imprese”, l’ABI ritiene necessario “rafforzare il clima di fiducia e di certezza sulle scelte di politica economica” e chiede “equilibrio e realismo” nel dibattito parlamentare e nel confronto con le istituzioni europee. Sabatini sollecita il governo ad avvantaggiarsi della riduzione dello Spread, che ha effetti positivi sulla finanza pubblica, ed usare i risparmi per stimolare la crescita economica.
Cautela viene espressa per l’ipotesi di applicare la web tax solo in ambito nazionale, a causa del “rischio di distorsione” che conseguirebbe a danno dell’Italia in caso gli altri Stati dell’UE si avvalgano della proroga.
E sulla proposta di abbassare le commissioni sulle transazioni effettuate mediante sistemi elettronici, il DG dell’ABI afferma “è un tema su cui siamo disposti ad un confronto”.