(Teleborsa) – Costi più elevati per le imprese, più infortuni sul lavoro e più merci danneggiate: sono solo alcuni dei problemi che l’economia del Bel Paese dovrebbe affrontare se il pallet non fosse mai stato inventato. È quanto emerge dall’indagine “Un mondo senza pallet… è sostenibile?” presentata a Rimini nella cornice di Ecomondo in occasione del 1° Pallet Day da EPAL Italia e dai ricercatori della LIUC Università Cattaneo.
Questo supporto in legno svolge, infatti, un ruolo fondamentale negli scambi commerciali e nello stoccaggio, configurandosi come uno degli strumenti cardine della logistica. Per comprendere l’importanza rivestita dai pallet EPAL, basti pensare che solo il settore dei beni di largo consumo ne utilizza ogni anno più di 60 milioni.
Ma come sarebbe oggi il mondo se il pallet non si fosse diffuso in tutto il Pianeta a partire dalla seconda metà del ‘900? Innanzitutto, le aziende dovrebbero sostenere costi molto più elevati dal momento che, dimostra la ricerca, le imprese del settore del largo consumo risparmiano ogni anno oltre 1,8 miliardi di euro grazie ai pallet in legno. Una cifra davvero significativa se si pensa che, a fronte di un investimento di 12,50 euro (9 per l’acquisto e 3,50 per la riparazione) si evitano oltre 1200 euro di costi logistici, una somma 100 volte superiore rispetto alla spesa sostenuta. Numeri che, estesi a tutti i flussi che in Italia viaggiano su pallet EPAL, fanno sì che il beneficio complessivo per l’economia nazionale ammonti ad oltre 2,5 miliardi di euro l’anno.
RIVOLUZIONE PALLET – “Le cifre che emergono dalla ricerca dimostrano come il pallet ricopra un ruolo fondamentale nella logistica e, più in generale, nell’economia del nostro Paese – spiega Davide Dellavalle, coordinatore del comitato tecnico EPAL Italia – Dall’analisi risulta chiaro come la sua introduzione abbia rivoluzionato gli scambi commerciali, apportando non solo vantaggi di natura economica, ma anche evidenti benefici sulla salute e sul benessere degli operatori di magazzino”.
Tra le rivoluzioni introdotte dal pallet spicca, ad esempio, la semplificazione dello scarico e carico dei mezzi. Un’attività che comporta un consistente impiego di tempo e risorse all’interno dei magazzini e che, prima dell’introduzione del pallet, era svolta “collo a collo” dagli operatori. Un lavoro usurante che costringeva a fare molte pause e che, in molti casi, si traduceva in infortuni o malattie professionali: utilizzando i pallet, invece, la loro occorrenza in magazzino crolla di ben 18 punti percentuali.