(Teleborsa) – Il Gruppo ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con un utile netto pari a 522,9 milioni di euro, dato non direttamente confrontabile con il risultato dello stesso periodo dello scorso anno (358,1 milioni che includeva utili non ricorrenti realizzati su titoli di debito). Sull’utile dei nove mesi hanno inciso rilevanti componenti straordinarie tra cui: nel terzo trimestre, il badwill provvisorio generato dall’acquisizione di Unipol Banca pari a 353,8 milioni e maggiori accantonamenti su crediti anche in coerenza con la prevista accelerazione del processo di de-risking; nel primo semestre, altre componenti negative per complessivi 22,9 milioni.
Il risultato della gestione operativa è stato pari a 572 milioni nel periodo come risultato della differenza tra la redditività operativa pari a 1.643,8 milioni e costi della gestione per 1.071,8 milioni.
Confermata l’elevata solidità patrimoniale del Gruppo anche dopo il perfezionamento delle operazioni straordinarie con un CET1
ratio Fully Phased pari al 12,36% in aumento rispettivamente di 3 bps rispetto a giugno 2019 e di 41 bps rispetto a dicembre 2018.
La raccolta complessiva, compreso il comparto Bancassurance, risulta pari a 172,1 miliardi in fortissima crescita principalmente per effetto dell’allargamento del perimetro del Gruppo: la raccolta diretta è pari a 58,2 miliardi e l’indiretta raggiunge i 107,4 miliardi, di cui 38 miliardi di raccolta gestita e 69,4 miliardi di amministrata; la raccolta assicurativa riferibile al ramo vita è pari a 6,5 miliardi. Positivo lo sviluppo dell’attività commerciale di finanziamento alla clientela con la nuova produzione di mutui in crescita del 5,9% rispetto allo stesso periodo del 2018 a parità di perimetro e di oltre il 40% relativamente alla componente del comparto residenziale.
“E’ motivo di soddisfazione essere riusciti a combinare una strategia di crescita, attraverso l’allargamento del perimetro di
Gruppo, con un netto miglioramento dell’asset quality e il mantenimento di una solida posizione patrimoniale con un CET1
ratio a regime pari al 12,36% a settembre rispetto a 12,33% di giugno e l’11,95% di fine 2018″, ha commentato Alessandro
Vandelli, amministratore delegato di Bper.
Quanto alla nuova operazione di cartolarizzazione di sofferenze, l’AD ha riferito che “si prevede di finalizzare indicativamente entro il primo semestre del prossimo anno così da raggiungere, con oltre un anno di anticipo, il target di un NPE ratio lordo sotto la soglia del 9% previsto dal Piano industriale per il 2021. La nuova cartolarizzazione, che segue le positive esperienze di 4Mori Sardegna e AQUI, rappresenta un decisivo passo in avanti nel processo di de-risking del Gruppo BPER. I dati del periodo confermano il trend di miglioramento dell’asset quality con l’NPE ratio lordo all’11,6% in calo di oltre 2 punti percentuali rispetto al 13,7% di giugno e il default rate annualizzato su livelli contenuti pari all’1,6%”. “L’ultima parte dell’anno – ha concluso Vandelli – ci vedrà impegnati nell’integrazione di Unipol Banca nella Capogruppo prevista per la fine del mese di novembre e nella realizzazione di ulteriori attività di semplificazione ed efficientamento previste dal Piano industriale”.