Le banche e i gestori di fondi europei vogliono che la seduta di Borsa sia ridotta di un’ora e mezza. Una mossa che migliorerebbe l’efficienza del mercato, oltre che il benessere dei dipendenti.
È la proposta avanzata dall‘Associazione per i mercati finanziari in Europa (AFME) insieme alla Investment Association (IA), che sottolineano come nel Vecchio Continente la giornata borsistica abbia una durata di 8 ore e mezza, tra le più lunghe al mondo. E che si paragona alle sei ore e mezza di Wall Street e le sei ore in Asia.
Secondo la riforma proposta, la campanella di apertura suonerebbe così alle 10 ora italiana (le 9 di Londra), ovvero un’ora dopo rispetto all’orario attuale, mentre la chiusura verrebbe anticipata di 30 minuti alle 17.
“Accorciare le ore concentrerebbe la liquidità, portando a costi di negoziazione più coerenti e offrirebbe più tempo ai trader e al mercato per digerire gli annunci aziendali”, hanno affermato in una nota congiunta AFME e IA, tra i cui membri spiccano Goldman Sachs, Barclays, BlackRock e BNP Paribas.
Tutto questo, senza contare, sostengono le associazioni, che le lunghe ore incidono sulla salute mentale e sul benessere degli operatori economici e rappresentano un ostacolo chiave all’assunzione di personale più diversificato, in particolare per quelli con impegni familiari.