(Teleborsa) – è disposta a scendere in campo, dal punto di vista finanziario, solo in presenza di un radicale progetto di ristrutturazione di Alitalia. Lo scenario, ampiamente prospettato nei giorni seguenti alle dichiarazioni di disponibilità della compagnia aerea tedesca a fungere da partner industriale, non è mutato e la mossa di Lufthansa ha avuto il solo effetto di ridurre ancora di più il tempo a disposizione per giungere con elementi concreti alla scadenza del 21 novembre per la presentazione dell’offerta vincolante.
FS e Atlantia hanno ascoltato l’interesse condizionato di Lufthansa, avendo l’obbligo di recepire i contenuti della proposta, ma i termini appaiono oggettivamente gravosi, a cominciare dal dimezzamento del numero dei dipendenti e la loro ricollocazione a carico del governo. In più la volontà di recitare un ruolo di equity solo dopo che i conti avranno cominciato a girare in terreno positivo e con la componente pubblica, che in prima istanza acquisirebbe una quota del 15% della Newco, disposta a uscire per creare un soggetto completamente privato. In tanti sono concordi nel ritenere che Lufthansa avrebbe dovuto presentare la sua visione la scorsa primavera, ma i tempi e le modalità sono stati dettati soprattutto da ragioni di mercato e da intenzioni di posizionamento.
Carsten Spohr, amministratore delegato della compagnia aerea tedesca, non ha usato mezze misure parlando ad alcuni operatori dell’informazione, così come FS a sua volta ha fatto capire che, senza una partecipazione azionaria, qualsiasi partnership commerciale non potrebbe reggere. Resta in piedi l’unica soluzione possibile, che vede la scelta di quale partner industriale e socio al 10% della Newco da un miliardo di euro, con FS e con il 37,5% a testa e Mef al 15%.