(Teleborsa) –
“Un complesso e articolato Piano per il Sud sarà varato entro fine anno”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso della presentazione del rapporto Svimez 2019, sottolineando come “la crisi dell’occupazione nell’ultimo decennio ha assunto il carattere di un’autentica emergenza nazionale e gli sforzi compiuti per arrestare la progressiva contrazione della domanda di lavoro non offrono le prospettive per rimediare a questa emergenza”. Secondo il premier “molto resta da fare per assicurare adeguate prospettive occupazionali”.
Il primo obiettivo del Piano per il Mezzogiorno, ha osservato Conte, è “un riequilibrio della spesa ordinaria degli investimenti: dobbiamo affermare un principio di giustizia, sanando un vulnus che ha accresciuto le disuguaglianze attuali”. Infatti, ha sottolineato il Capo del governo, “se riparte il Sud riparte l’Italia. Non è uno slogan, ma una affermazione che nasce da una consapevolezza che deve guidare l’azione di governo. Negli ultimi 20 anni la politica ha disinvestito nel Sud, con conseguenze per tutto il Paese che ha perso competitività a livello globale”. Inoltre, ha riferito, il governo lavora alla realizzazione di “una Task force in modo da definanziare programmi privi di progetto, acquisire dati trasparenti e chiari dalle amministrazioni locali. Forniremo – ha detto – assistenza tecnica dalla progettazione alla realizzazione ma vogliamo un confronto serio e trasparente”.
Secondo Conte, quindi, “dobbiamo recuperare il Mezzogiorno, dobbiamo realizzare un riequilibrio della spesa ordinaria e degli investimenti sulla base di un principio di giustizia. Al Sud risiede il 34% della popolazione italiana ma le quote ordinarie di investimento si attestano costantemente al di sotto del 30%. Una asimmetria che amplifica il divario infrastrutturale tra Nord e Sud. Tutti i programmi di investimento mettano risorse proporzionali alla popolazione. Ma stanziare risorse non basta: dobbiamo saperle spendere bene, con rapidità, controllando costantemente lo stato dei lavori”.
“Il tessuto sociale ed economico del nostro Sud – ha proseguito Conte – sta soffrendo da diversi lustri, e registro con grande preoccupazione la crisi demografica con un crollo senza precedenti del tasso di natalità e crescente emigrazione verso Nord e estero. Le disuguaglianze si accrescono. La crisi ha determinato un sentimento di disagio nelle comunità insieme al senso di declino percepito come inesorabile soprattutto dai più giovani, con il diffondersi di sfiducia e rassegnazione che hanno un fondamento oggettivo e razionale”.
Il premier si è soffermato anche sul Reddito di Cittadinanza che secondo Svimez non ha dato i risultati auspicati: “Il Reddito di cittadinanza – ha detto – va valutato non su un lasso temporale così breve ma in un periodo molto più lungo. Sicuramente va implementato nella fase attuativa, quindi è importante lavorare a quelli che sono i capitoli più complessi di questa riforma, cioè occupazione e formazione. Dobbiamo lavorare tanto su questo versante, la ministra Catalfo ci sta lavorando”.
Quanto al sistema bancario meridionale, Conte ha spiegato che il Governo confida “che il mercato trovi già da sé forme adeguate per favorire” il sistema creditizio del Sud. “Per quanto di competenza del Governo, molto sommessamente e molto attentamente, stiamo seguendo questo capitolo che riteniamo molto importante: faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità perché si rafforzi il sistema creditizio nel Meridione”, ha concluso.