(Teleborsa) – “Un’estate fredda, anche per il turismo, certifica la stagnazione italiana. I dati sul III trimestre confermano la frenata quasi totale della nostra economia, sostanzialmente ferma da inizio 2018: il dato tendenziale di +0,3% non basta infatti a fare invertire la rotta”. Questo il commento dell’ufficio economico Confesercenti sul dato di anticipazione sul Pil nel III trimestre diffuso oggi da Istat. “La situazione della nostra economia – prosegue l’Associazione in una nota – si inserisce in un contesto globale di rallentamento, condiviso da tutte le maggiori aree dell’economia mondiale ed europee, a partire dalla Germania”.
Nel caso dell’Italia, Confesercenti rileva, tuttavia, una “specifica debolezza della congiuntura italiana”. Dopo un triennio di crescita, quest’estate, anche il flusso di turisti in vacanza nel nostro Paese si è fermato e anche i consumi danno segnali di frenata: “ad ottobre – si legge nella nota – il tasso di inflazione si è fermato allo 0,3%, a testimoniare la situazione di sostanziale stop dei consumi interni”.
Un contesto difficile, nel quale, – secondo Confesercenti – “la prossima legge di bilancio ed il collegato fiscale, dopo aver trovato le ingenti risorse necessarie per neutralizzare le clausole di salvaguardia, fanno poco per dare un po’ di ossigeno all’economia. La manovra si affida sostanzialmente alla lotta all’evasione fiscale, obiettivo ampiamente condivisibile, anche se contestiamo con forza il modo in cui si è deciso di attuarlo: a nostro parere si sta dando eccessiva enfasi ad alcuni temi bandiera, presentati come salvifici, come i pagamenti elettronici, in un contesto di sostanziale criminalizzazione dei piccoli imprenditori e dei lavoratori indipendenti che, lo ricordiamo, sono stati decimati dalla crisi. Ma l’emergenza di questo Paese è chiaramente tornare a crescere: l’unico modo per risolvere anche gli squilibri di bilancio”.