(Teleborsa) – Dopo la crescita del 7% registrata lo scorso anno, gli investimenti nel settore della Meccanica hanno subito una battuta d’arresto con previsioni per il 2019 ferme al +2%. Un “segnale preoccupante” per Anima – la Federazione delle associazioni nazionali dell’industria meccanica varia e affine aderente a Confindustria – che, con l’obiettivo di invertire tale tendenza, ha presentato al governo il “Manifesto della Meccanica” con richieste mirate su energia, export, made in Italy, ambiente, infrastrutture e trasporti.
Per quanto riguarda la produzione, se nel 2018 ha raggiunto quota 48,7 miliardi di euro con un incremento del +1,5% rispetto al 2017, – secondo i dati elaborati dall’Ufficio studi Anima – a fine 2019 verrà superata la soglia dei 49 miliardi, con un aumento dell’1%. Il numero di addetti della meccanica si mantiene, invece, pressoché stabile (+0,1%) con circa 221.300 unità occupate nel settore.
Dal punto di vista dell‘export le previsioni 2019 (+1,1%) – nonostante una quota che sale, nell’anno in corso, al 58,4% – evidenziano una contrazione (rispetto all’aumento dell’1,7% registrato lo scorso anno) dovuta alla guerra dei dazi e alle crisi geopolitiche che rallentano la crescita. Per esportare le merci all’estero Anima Confindustria rileva il fatto che l’inefficienza della rete delle infrastrutture ha un impatto diretto sull’andamento del commercio in generale e, di conseguenza, sull’industria manifatturiera e le sue imprese, con ricadute negative sugli investimenti italiani e stranieri e su tutto il sistema economico del Paese.
“Il Piano lndustria 4.0 è stato il riferimento per le politiche di investimento delle imprese – ha affermato Marco Nocivelli, presidente Anima Confindustria –. Il vero punto di forza è aver individuato un obiettivo strategico, come l’integrazione delle tecnologie innovative, la trasformazione digitale delle imprese e aver messo in campo un pacchetto di strumenti coordinati: investimenti innovativi, finanza, competenze, infrastrutture di rete. Confidiamo che il Governo dia continuità alle misure, anche con una rimodulazione degli interventi in chiave di innovazione e sostenibilità, e auspichiamo che il piano possa avere un orizzonte temporale di almeno tre anni, che permetta un contesto stabile per la programmazione degli investimenti”. Per Nocivelli “i provvedimenti recentemente introdotti, come il Decreto Sblocca Cantieri, vanno nella giusta direzione ma per un vero rilancio dell’economia è necessaria un’azione strategica di più ampio respiro”. Tra i provvedimenti auspicati dal presidente di Anima vi è “una revisione generale del Codice dei Contratti pubblici che abbia come principi cardine la maggiore semplificazione del sistema degli appelli e un vero sostegno e valorizzazione della produzione industriale nazionale”. Sul fronte ambientale l’appello di Anima è volta all’avvio “in tempi brevi di un serio piano di investimenti per lo sviluppo sostenibile, che consenta alle imprese, soprattutto medio-piccole, di sprigionare quanto più possibile le proprie competenze tecnologiche e gestionali”.
(Foto: © Rob Lambert)