(Teleborsa) – Ancora da sciogliere il nodo nazionale della cassa integrazione per gli operai di Whirlpool. Anche oggi sono continuate le proteste nel capoluogo campano. L’incontro tenutosi oggi a Palazzo Santa Lucia si conclude con la rinnovata disponibilità della Regione nel far ripartire la produzione di lavatrici, come dice l’accordo sottoscritto nel 2018.
“Non ci sorprende che la chiusura dello stabilimento Whirlpool a Napoli fosse già contemplata nel bilancio 2018 dell’azienda. Non abbiamo mai considerato credibile che una multinazionale come Whirlpool possa aver così radicalmente cambiato il piano industriale nel giro di pochi mesi”, ha dichiarato Francesca Re David, Segretaria generale della Fiom-Cgil.
“D’altra parte l’azienda era consapevole che con la chiusura di uno stabilimento non avrebbe di certo avuto i sostegni che ha ottenuto con l’accordo”, ha in fine aggiunto Re David, in merito ai fatti delle ultime ore.
Intanto, mentre la protesta non si placa, la tensione tra gli operai è ancora alta. La Whirlpool, nonostante avesse sospeso la procedura di vendita fino al 31 ottobre, ha comunque intenzione di cedere lo stabilimento di Napoli, o almeno questo è quello che le ultime notizie confermano. Il progetto di riconversione del sito, che avrebbe coinvolto il Governo, non è andato a buon fine, anche se il piano, come sottolineato più volte dall’azienda, rappresentava l’unica soluzione in grado di garantire la salvaguarda occupazionale e la sostenibilità nel lungo periodo dello stabilimento in Campania.