(Teleborsa) – L’economia mondiale frena con un “rallentamento sincronizzato”, ma la situazione è ancora recuperabile se si mettono in atto le “cinque priorità” per la crescita: commercio, politica monetaria, politiche di bilancio, riforme strutturali e cooperazione.
È quanto dichiarato dalla direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, nel suo intervento alla conferenza stampa d’esordio agli incontri annuali di Fmi e Banca Mondiale.
“Il respiro dell’autunno inizia a ghiacciare la strada”, ha esordito la numero uno dell’istituto di Washington, citando Puskin per descrivere il pericolo dell’attuale situazione, con le previsioni di quest’anno che indicano “un rallentamento della crescita globale del 3% nel 2019 e 3,4% nel 2020″.
“In entrambi i casi si tratta di una revisione al ribasso rispetto alle stime di aprile. In termini di Pil quasi il 90% dei Paesi del mondo stanno registrando una crescita rallentata” con un vero e proprio “rallentamento sincronizzato”, evidenzia la direttrice.
Diverse le cause che hanno portato a questo scenario, provocato da diversi fattori, a iniziare dalle tensioni commerciali internazionali ifino all’incertezza legata a nuove tensioni politiche e alla Brexit, che “stanno frenando la crescita e stanno provocando rischi su questa strada”.
Secondo il Fondo Monetario, ci sono almeno “cinque priorità” su cui lavorare per invertire la rotta. “La prima riguarda il tornare indietro sui danni provocati al commercio e trovare una soluzione duratura che ci aiuti a costruire un sistema commerciale più forte“, ha elencato Georgieva ricordando che “gli annunci della scorsa settimana di USA e Cina e i nostri incontri di questa settimana sono un’opportunità per tutte le parti in causa di avanzare spostandosi da una tregua commerciale a una pace commerciale”.
“La seconda priorità è quella di usare la politica monetaria saggiamente. Una politica accomodante – ha osservato – resta appropriata in molti Paesi e dev’essere sostenuta dall’indipendenza delle banche centrali e dalla comunicazione”.
Il terzo punto riguarda “la politica fiscale che deve svolgere un ruolo più centrale. Ora è il momento, per i Paesi che hanno spazio nei loro bilanci, di dispiegare tutto ciò che può essere mobilitato in termini di potenza di fuoco sulla spesa pubblica”, ha ricordato Georgieva, passando al quarto punto, le riforme strutturali.
“I ritardi nella produttività richiedono interventi più grandi, forti e inclusivi per una crescita più resistente nel medio e lungo periodo”, ha aggiunto, chiudendo con l‘ultima priorità, “una cooperazione internazionale più forte che si estende ben al di là del commercio: dalle riforme delle regole finanziarie, alle soluzioni per i cambiamenti climatici, all’adattare il settore finanziario tecnologico alla lotta al riciclaggio”.