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FMI vede accentuarsi rischi per stabilità finanziaria

(Teleborsa) – Il Fondo Monetario Internazionale conferma che sono “fermamente al ribasso” i rischi per la stabilità finanziaria globale e sollecita un’azione urgente per affrontare le debolezze “che potrebbero esacerbare” una nuova frenata dell’economia.
E’ quanto emerso dal Global Financial Stability Report del FMI, pubblicato all’indomani del World Economic Outlook (WEO), che ha ridotto le stime di crescita globali.

“C’è bisogno di un’azione urgente per mitigare i rischi alla stabilità finanziaria. Dovrebbero essere impiegati e messi a punto nuovi strumenti macroprudenziali per le istituzioni finanziarie non bancarie”, ha sottolineato Tobias Adrian, responsabile del Global Financial Stability Report.

Il debito globale continua ad aumentare e nel 2018 si è portato al 226% del PIL mondiale, in rialzo rispetto al 225% del 2017 ma molto superiore ai livelli della crisi finanziaria. In particolare, il debito pubblico è pari all’82,8% del PIL globale, mentre quello del settore privato non finanziario al 143,6%.

L’Istituto di Washington ha riconosciuto che la politica monetaria accomodante ha aiutato a contenere i rischi al ribasso di breve termine dell’economia, ma nello stesso tempo ha accentuato la fragilità finanziaria. Queste politiche – spiega il FMI – hanno portato ad una esplosione del debito privato, poiché gli investitori, attratti da rendimenti più alti, si sono spinti verso asset “pi rischiosi e più illiquidi”. Fra le istituzioni finanziarie c’è un tasso di fragilità elevato all’80%, al top dalla crisi finanziaria.

Più nel dettaglio, l’FMI segnala che le imprese si stanno indebitando sempre più ed in parallelo si assottiglia in proporzione la loro capacità di ripagare il debito contratto. Circa il 50% del debito emesso dalle imprese in Cina e Stati Uniti – spiega il Fondo – è di grado speculativo e la percentuale è anche più alta in Italia, Spagna e Regno Unito. E si stima che il debito “a rischio” possa salire a 19 mila miliardi di dollari in caso di rallentamento economico.

Uno sguardo anche agli effetti delle politiche accomodanti delle banche centrali, che hanno fatto lievitare il debito con tassi negativi sino a 15 mila dollari, riducendo le attese di redditività dlele banche e la loro capitalizzazione.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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