(Teleborsa) – “L’Italia può sicuramente, insieme all’Europa, capitanare lo sviluppo della filiera dell’idrogeno, che già con Snam ci trova protagonisti”. E quanto afferma il presidente di Snam Luca Dal Fabbro che, intervistato da Teleborsa in occasione dell’apertura di “The Hydrogen Challenge – 2019 Global ESG Conference” , ha posto l’accento sulle potenzialità del nostro Paese nel processo di transizione energetica.
“Abbiamo tutti gli elementi per poter essere leader. Dobbiamo solo pensare a quelle che sono le priorità, a un piano condiviso con le istituzioni, con le imprese e le università, e poi eseguirlo” ha aggiunto Dal Fabbro.
Attualmente Snam, prima utility del gas naturale in Europa, è fortemente impegnata nella transizione energetica, con investimenti per 850 milioni di euro previsti nel progetto Snamtec (tec – tomorrow’s energy company) destinati all’aumento dell’efficienza e all’abbattimento delle emissioni, all’innovazione e a nuove attività “green” come la mobilità sostenibile e i gas rinnovabili. Rientrano in quest’ultimo filone le iniziative di ricerca e sviluppo avviate nell’idrogeno, che, per la società, può rappresentare la chiave di volta nella lotta al cambiamento climatico.
La sperimentazione a Contursi Terme – Ad aprile 2019, per prima in Europa, Snam ha sperimentato l’immissione di un mix di idrogeno al 5% e gas naturale nella propria rete di trasmissione. La sperimentazione, che ha avuto luogo con successo a Contursi Terme, in provincia di Salerno, ha comportato la fornitura, per circa un mese, di H2NG (miscela idrogeno-gas) a due imprese industriali della zona, un pastificio e un’azienda di imbottigliamento di acque minerali. Applicando la percentuale del 5% di idrogeno al totale del gas trasportato annualmente da Snam, se ne potrebbero immettere ogni anno in rete 3,5 miliardi di metri cubi, un quantitativo equivalente ai consumi annui di 1,5 milioni di famiglie e che consentirebbe di ridurre le emissioni di anidride carbonica di 2,5 milioni di tonnellate, corrispondenti al totale delle emissioni di tutte le auto di una città delle dimensioni di Roma o della metà delle auto di una regione come la Campania.
Al momento, Snam è impegnata nella verifica della piena compatibilità delle sue infrastrutture con crescenti quantitativi di idrogeno miscelato con gas naturale, nonché nello studio di modalità di produzione di idrogeno da elettricità rinnovabile. Entro fine anno la sperimentazione verrà replicata, nel medesimo tratto di rete, portando al 10% il quantitativo di idrogeno nel mix fornito alle due imprese coinvolte.
Sempre in un’ottica di attenzione alla sostenibilità e all’ambiente Dal Fabbro ha annunciato oggi l’avvio del programma “Snam Plastic Less”. Un’iniziativa finalizzata a ridurre del 100% l’utilizzo della plastica negli imballaggi industriali entro il 2023 ed eliminare dal 2020 la plastica monouso nei distributori di bevande in tutte le sedi aziendali.
Quale può essere il ruolo dell’Italia nell’attuale processo di transizione energetica, in particolare riguardo all’idrogeno?
Da leader. L’italia può assolutamente assumere un ruolo di leader perché siamo già molto avanti. Noi siamo tra i primi paesi europei che raggiungerà gli obiettivi 2020 del pacchetto energia dell’Unione europea. Abbiamo una filiera di circular economy avanzatissima che ci invidiano in molti Paesi. Abbiamo consorzi di riciclo come quello degli oli esausti o dell’alluminio molto avanzati. Abbiamo campioni nazionali e internazionali come Snam, ma non solo, che lavorano su nuove tecnologie e sulla sostenibilità e abbiamo, infine, università avanzate che possono permetterci di sviluppare nuove tecnologie. Questo per dire che abbiamo tutti gli elementi per poter essere leader. Dobbiamo solo pensare a quelle che sono le priorità, a un piano condiviso con le istituzioni, con le imprese e le università, e poi eseguirlo. L’Italia può sicuramente, insieme all’Europa, capitanare lo sviluppo della filiera dell’idrogeno, che già con Snam ci trova protagonisti. Snam può diventare un fattore abilitante e facilitatore per lo sviluppo ulteriore di questa industria che sarà fondamentale, non oggi, ma lo sarà nei prossimi 10 o 20 anni. L’idrogeno ha un grande vantaggio, è una molecola energetica molto piccola, ma molto energetica: pensate che con un kg di idrogeno possiamo riscaldare due giorni una famiglia, possiamo far andare avanti una macchina per 130 km, possiamo produrre 9 kg di acciaio. L’idrogeno è una materia preziosa che può essere prodotta dalle rinnovabili che sono in abbondanza in Italia. E poi c’è anche un altro vantaggio, l’idrogeno quando viene fatto reagire con l’ossigeno produce acqua, non anidride carbonica. Siamo di fronte a un vettore energetico molto efficiente, efficace e anche molto sostenibile.
Oggi avete annunciato l’avvio del programma “Snam Plastic Less”. Di cosa si tratta?
Sono molto contento di questo piano che abbiamo ideato con questa nuova consiliatura. La plastica è uno dei grandi pericoli per l’ambiente, in particolare la plastica monouso: le analisi dicono che nel 2050 ci sarà più plastica nel mare che, in peso, pesci. Stiamo avvelenando la catena alimentare. I pesci mangiano la plastica e noi mangiamo il pesce e questo oltre a uccidere la biodiversità uccide anche l’umanità. Dobbiamo eliminare tutte le fonti soprattutto di plastica monouso. Per questo Snam ha deciso di bandire la plastica monouso dal 2020 ed eliminare tutte le plastiche per gli imballaggi entro il 2023. Un piano ambizioso perché significa intervenire sulle forniture, parlare con i fornitori e fare in modo che loro non utilizzino più questi imballaggi e, ovviamente, significa anche fare molto training e formazione alla nostra forza lavoro.