(Teleborsa) – L’Aeroporto Federico Fellini, gestito dalla società Airiminum 2014, è uno scalo con grandi potenzialità di crescita e con numeri di un certo impatto: nei primi nove mesi dell’anno ha registrato 330 mila passeggeri in transito (+23,3%) e conta di chiudere l’anno con 900 mila passeggeri. Uno scalo ancora piuttosto stagionale, per via dell’accezione di Rimini come località balneare, ma il management sta lavorando per sviluppare l’aeroporto anche nei mesi invernali e guarda con particolare interesse al congiungimento con Roma.
Lo ha spiegato Leonardo Corbucci, Amministratore delegato di Airiminum 2014 al TTG, la consueta fiera del turismo di Rimini.
Leonardo Corbucci, siamo al TTG 2019, la fiera del turismo di Rimini, vetrina privilegiata per il suo Aeroporto e per Airiminum che lo gestisce.
“Il TTG è una eccellenza del territorio, ci pregiamo del fatto che a Rimini vengono i più importanti operatori del turismo e le principali compagnie; per noi è una grande occasione di incontro per progettare gli sviluppi futuri”.
Uno scalo decisamente in crescita, i numeri dell’estate lo dimostrano.
“Si, l’aeroporto deve ancora lavorare molto, siamo impegnati costantemente ma devo dire che quest’anno siamo cresciuti quasi del 30%, probabilmente tra gli aeroporti commerciali siamo tra quelli con il tasso di crescita maggiore; questo ci inorgoglisce ma ci impegna ulteriormente”.
Quali sono i progetti più significativi per un aeroporto totalmente privato?
“Oggi siamo orientati prevalentemente sul mercato russo, circa il 50% del traffico arriva da quelle aree, e stiamo investendo per aumentarlo e consolidarlo. E’ evidente poi che dobbiamo incrementare il Nord Europa e aprire al mercato domestico. Sono tutti progetti che devono coinvolgere non solo la società di gestione, ma l’intero territorio, e dobbiamo ringraziare la regione Emilia Romagna che quest’anno ha avviato già con l’assessore Corsini delle progettualità di sviluppo tramite bandi di commercializzazione che a breve verranno annunciati, e l’assessore Donini che con il master plan che stiamo attivando, incrementerà il coinvolgimento della regione. E’ vero che l’aeroporto è interamente privato, ma è una concessione pubblica che serve un territorio bello e importante come l’Emilia Romagna”.
Rimini ed Emilia Romagna, per una ricettività prettamente estiva, ma l’aeroporto è aperto tutto l’anno?
“Si, questa è la sfida da vincere, nel senso che da quando siamo arrivati, stiamo spingendo sul cambiamento del modello di business, da modelli charter a modelli di linea, e con le linee che stanno arrivando stiamo studiando come far crescere e sviluppare anche il traffico nel periodo invernale. E’ evidente che bisogna lavorare molto sull’immagine del territorio che è visto ancora come destinazione turistica e balneare. In realtà noi abbiamo la fortuna di stare nell’Emilia Romagna, una regione nel cuore dell’Italia con importanti distretti industriali; alle compagnie che incontriamo quindi, una su tutte , andiamo a proporre un modello di business che coinvolga imprenditori verso destinazioni anche non prettamente turistiche. Possiamo parlare di Monaco a cui Lufthansa già ci collega, di Francoforte, poi un giorno Roma piuttosto che altri hub europei. Su questo fronte, per destagionalizzare il traffico dell’aeroporto, abbiamo bisogno del supporto del territorio, perché le compagnie capiscano che Rimini non è soltanto balneare, ma va da Ravenna a Pesaro, dall’Umbria a parte della Toscana. Io ho un approccio molto romano e così come vedo l’aeroporto di Fiumicino servire un bacino che va dalla Toscana fino a Gaeta, così vedo l’aeroporto di Rimini come uno strumento di collegamento dell”Italia centrale con il resto del mondo”.
Roma appunto: da Rimini non soffre la competizione del treno ad alta velocità?
“Una delle sfide del futuro sarà certamente quella di poterci permettere Roma; oggi l’aeroporto di Rimini ha una grande possibilità: quella di creare una connessione in un’area bellissima quale è la Romagna, ma che è anche fortemente penalizzata su tutta una serie di collegamenti. Roma potrebbe essere l’hub che consentirebbe non solo l’arrivo del traffico domestico su Rimini, ma soprattutto un collegamento con tutta una serie di paesi che in futuro Rimini difficilmente potrà collegare. In Emilia Romagna c’è già un’altra eccellenza, vale a dire l’aeroporto di Bologna, con una serie di servizi che servono la regione ed anche parte della stessa Romagna. Il nostro scenario futuro più probabile è quello di collegare ad una serie di hub: Roma è l’hub per eccellenza a livello domestico e credo che con questo collegamento si risolverebbero tutta una serie di problemi anche di mobilità per il territorio, oltre che di accessibilità”.