(Teleborsa) – Il prezzo dell’oro continua a lievitare grazie alla sua natura di bene rifugio, con i prezzi attorno alla soglia dei 1.500 dollari per oncia. Gli investitori sembrano interessati al metallo giallo alla luce delle incertezze che stanno paralizzando l’economia globale, innescando una corsa delle banche centrali verso politiche più accomodanti.
Tra le ultime tensioni la minaccia della Turchia di invadere il nord della Siria con il benestare di Trump. Le truppe statunitensi “non sosterranno né saranno coinvolte nell’operazione” e “non saranno più nelle immediate vicinanze”, ha affermato Stephanie Grisham, responsabile della comunicazione della Casa Bianca.
Intanto la Cina e la Russia sembrano sempre più intente a “disfarsi” del biglietto verde, per ragioni politiche legate alla guerra commerciale dei dazi intrapresa dal presidente americano, favorendo a sua volta l’oro.
A gonfiare il prezzo del metallo prezioso anche la prospettiva di un nuovo taglio dei tassi da parte della Fed, nella riunione di metà dicembre, sempre più vicina.
Il GOLD scambia al momento a 1.501 dollari l’oncia, mostrando un aumento semestrale del 16,22%.