(Teleborsa) – Il rilancio del Sud passa per l’Istruzione pubblica nazionale. È scritto, a chiare lettere, nella Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2019, approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 settembre scorso. Però sull’effettiva realizzazione dell’obiettivo permangono forti dubbi, rileva il sindacato della scuola Anief.
Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la coesione territoriale, ha annunciato il piano per il Mezzogiorno che il Governo M5S-PD si appresta a varare partendo dalla Legge di Bilancio 2020, spiegando che si partirà “proprio dalla scuola, con investimenti sugli asili nido”. Su come si riuscirà a realizzare tutto questo, però, ancora non è chiaro. Soprattutto perché anche nella Nadef 2019 la spesa per l’Istruzione è prevista in riduzione. Certo, si fa spesso riferimento ai finanziamenti europei, i quali però non possono bastare.
“Il problema è che occorrerebbero somme dieci volte maggiori rispetto a quelle stanziate con l’ultima Legge di Bilancio – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – . Ad esempio, il completamento del tempo pieno, a questi ritmi ultra lenti, si realizzerà in tutti gli istituti non prima del 2060. Per non parlare della difficoltà oggettiva di attuare l’uscita posticipata dove le mense scolastiche scarseggiano e si avrebbero comunque difficoltà ad introdurle rispettando le norme su igiene, sicurezza e altro”.