(Teleborsa) – Ministero del Tesoro al lavoro sulla prossima Legge di Bilancio. La coperta, però, è corta: il Governo, ad esempio, ha scritto nel Def che dalla lotta all’evasione fiscale arriverà un tesoretto di oltre 7 miliardi, una previsione, per molto generosa, visto che sarebbe un record assoluto. Per questo, negli uffici di Via XX Settembre si guarda con particolare attenzione ad un faldone che potrebbe rivelarsi molto interessante: quello che racchiude le cosiddette tax expenditures. Detrazioni, deduzioni, esenzioni e riduzioni di aliquote, una giungla di agevolazioni fiscali da deforestare visto che nel 2019, ha calcolato il Mef, è stato necessario stanziare 61 miliardi di euro per garantirle. Nel 2020 bisognerà spendere 59,6 miliardi e nel 2021 ne serviranno 58,6. Le più utilizzate sono le detrazioni, ne usufruiscono oltre 51 milioni di contribuenti, con un risparmio fiscale di oltre 16 miliardi. Seguono le deduzioni con 9,2 miliardi e le riduzioni di aliquota con oltre 5.
Cosa succederà in futuro? Nella relazione si conferma che “l’attuale governo sostiene la necessità di una riduzione delle spese fiscali. Con un particolare riguardo ai sussidi dannosi per l’ambiente. Insieme a nuove imposte ambientali, la revisione dei sussidi consentirà nel complesso di aumentare il gettito di circa lo 0,1% del Pil”. Una somma di circa 1,7 miliardi di euro.
10, poi, i regimi forfetari e 24 i regimi sostitutivi con i primi che hanno pesato sulle casse dello Stato per 57 milioni. Infine, il capitolo tributi: gli sconti fiscali si concentrano in particolare sull’IRPEF (39,2 miliardi), seguiti da imposte di bollo, di registro e catastali (5,6 miliardi). I crediti d’imposta valgono, invece, 3,4 miliardi.