(Teleborsa) – Le “due Italie”: è questa una delle espressioni più usate per tratteggiare una questiona centrale ma ancora irrisolta, quella del divario tra Nord e Sud, che continua ad aumentare, creando una vera e propria spaccatura nel Paese. Tutti d’accordo sul fatto che solo affrontando il problema, cercando di risolvere il nodo mai sciolto di una disparità in continuo aumento, sarà possibile una ripresa economica e sociale duratura ed efficace.
“
Se non riusciremo a portare il Mezzogiorno su un sentiero di crescita robusto, duraturo non ci potrà essere vero progresso per l’Italia. E’ un obbligo verso un terzo dei cittadini italiani, cui vanno garantiti servizi adeguati, diritti, opportunità”, ha detto il Direttore generale della Banca d’Italia Fabio Panetta all’inaugurazione a Foggia della Valoridicarta, società che produce carte filigranate anticontraffazione per la produzione di banconote e documenti di riconoscimento, partecipata dal Poligrafico e dall’istituto centrale.
Una situazione ben fotografata dai numeri riportati da Panetta: “Nelle regioni meridionali il Pil pro-capite è la metà di quello del Centro Nord; la disoccupazione è prossima al 20%, il doppio di quella del resto del Paese. Le disuguaglianze e l’incidenza della povertà sono ampie. La dotazione infrastrutturale e la qualità dei servizi pubblici essenziali sono “insoddisfacenti”, e questo rappresenta “un gap inaccettabile col resto del Paese, perché non consente ad un terzo della popolazione italiana di godere appieno di diritti ed opportunità che lo Stato deve garantire a tutti. Mentre la mancanza di lavoro induce troppe persone giovani e preparate ad emigrare”.
La ricetta per la ripresa? Taglio del costo del lavoro (tema molto caro al nuovo esecutivo) e capitolo investimenti: “un incremento di quelli pubblici nel Mezzogiorno pari all’1 per cento del suo pil per un decennio, ossia 4 miliardi annui, avrebbe effetti espansivi significativi per l’intera economia italiana. Sebbene lo stimolo pubblico ipotizzato abbia dimensioni ridotte rispetto all’economia del Centro Nord, le simulazioni di Bankitalia indicano che il Pil di quest’area potrebbe aumentare fino allo 0,3 per cento”.