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Parte dalla Sicilia la lotta al precariato, sindacati europei a Palermo

(Teleborsa) – A vent’anni dalla Direttiva comunitaria, i sindacati europei si ritrovano a Palermo, per fare il punto sulla situazione.

Obbiettivo principale è l’analisi dei problemi e la proposta di soluzioni contro la deriva del precariato, a partire dal caso emblematico della scuola italiana.

Oggi e domani, 19 e 20 settembre, all’Astoria Palace Hotel, le sigle affiliate alla Cesi partecipano al convegno-progetto della Cesi Accademia Europea sul tema “Lavoro precario – dotare i sindacati delle capacità necessarie per raccogliere nuove sfide” finanziato dalla Commissione UE.

“A palermo inizia il primo di una serie di incontri di un progetto finanziato dalla Commissione Europea all’Accademia Cesi e portato avanti anche da Anief. Una riflessione sul lavoro precario e sulle strategie che il sindacato può portare avanti per arrivare ad un attuazione dei diritti sociali piena, per tutti i lavoratori”, afferma Marcello Pacifico vicepresidente Accademia Europa Cesi e presidente Anief.

“Il fenomeno – prosegue Pacifico – è più vissuto qui in Sicilia e in Italia dove addirittura la percentuale di precarietà dei dipendenti pubblici, in particolar modo mi riferisco al personale della scuola ma anche quello della regione siciliana, è più del doppio di quella europea: li è il 7%, in Italia arriviamo quasi al 20%, nonostante siano stati fatti tanti piani di immissioni in ruolo straordinari che molto spesso sono andati deserti”.

Sempre Pacifo dichiara: Abbiamo posto nei giorni scorsi il problema al ministro Fioramonti, come Anief, nel colloquio che ci ha visto presentare anche un piano ‘salva scuola’ per risolvere il problema della supplentite e siamo qui a questo convegno Cesi pronti a dare la nostra esperienza per capire che cosa hanno portato queste battaglie giudiziarie, che cosa si può fare rispetto alla risoluzione del Parlamento europeo che vuole combattere il precariato.”

“Per capire inoltre che cosa si può fare in Italia e in Europa per fare in modo che i diritti dei lavoratori vengano rispettati, venga rispettata la dignità nel lavoro, venga rispettata la dignità della persona, del cittadino consapevole che in Italia per costituzione ad un cittadino deve essere garantito il lavoro per la sua realizzazione personale, ma anche per la realizzazione del nostro paese”, conclude il sindacalista.


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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