(Teleborsa) – “Il deficit non è un tabù, ma va fatto per investimenti, per investimenti pubblici veri e non per finanziare spesa corrente, soprattutto quando la spesa corrente è strutturale. Non si fa una riforma fiscale strutturale in deficit“. Queste le parole del professor Giovanni Tria, ex ministro dell’Economia, ad Agorà Rai Tre.
A proposito della flat tax cara all’ex vicepremier Matteo Salvini, Tria ha riferito: “Quando fu discussa la legge di bilancio del 2019, all’inizio, avevamo elaborato, io ero a favore dell’inizio della flat tax. Inizio della flat tax significava riduzione delle tasse per i
ceti medi. La proposta era già stata definita, costava circa 13 miliardi, fu legittimamente dalle forze politiche deciso che no,
non si faceva questo, ma si faceva Quota 100. Anche adesso si dice che non volevo fare la flat tax, io la volevo fare l’anno
scorso. Ma in questo senso. Era il primo passo”.