(Teleborsa) – Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha espresso parere negativo all’unanimità alla sperimentazione nell’anno scolastico appena avviato dello studio obbligatorio dell’Educazione civica, tanto voluta dal Ministro dell’Istruzione uscente Marco Bussetti e presentata nei giorni scorsi dal Miur.
La legge che introduce questo insegnamento entrerà in vigore nell’anno scolastico 2020/2021. L’ex ministro Bussetti aveva predisposto una bozza di decreto per consentire l’avvio dell’insegnamento quest’anno, ma il CSPI deve esprimere il proprio parere, obbligatorio, ma non vincolante.
Il parere negativo del Consiglio, obbligatorio in caso di sperimentazioni nazionali, “costituisce un elemento ulteriore di dissenso nei riguardi di un progetto contro cui l’Anief aveva detto di volere andare a costituirsi in tribunale”, spiega il sindacato della scuola.
“Confidiamo nel nuovo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – nel tenere conto del parere del CSPI e fermare sul nascere questa sperimentazione, resasi necessaria dopo il ritardo di pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale. Invece di rimandare tutto di un anno, approfittando del periodo di tempo per modificare la norma e trovare i finanziamenti per darle autonomia e inserire l’educazione civica come disciplina aggiuntiva alle altre, anziché collocarla come modulo d’insegnamento all’interno di altre materie, che in questo modo vengono penalizzate, si è tentato di imporre una via impraticabile – aggiunge il sindacalista -. Anche perché – conclude Pacifico – ad insegnare l’educazione civica sarebbero stati dei docenti di altre classi di concorso, privi di una specifica preparazione”.