(Teleborsa) – Si è conclusa oggi nella steppa del Kazakistan la missione test della navicella spaziale Soyuz MS-14, che aveva attraccato alla Stazione Spaziale Internazionale il 27 agosto dopo l’interruzione della manovra diretta di aggancio ed essere rimasta in orbita di parcheggio fino al riposizionamento della navicella Soyuz MS-13 da parte di tre membri dell’equipaggio del complesso orbitale, tra cui Luca Parmitano. Senza uomini a bordo, ma con il robot umanoide Skybot F-850, soprannominato Fedor (che non ha avuto alcun ruolo nelle manovre di avvicinamento e rilascio), la Soyuz MS-14 è stata lanciata con il razzo Soyuz-2.1°, che permetterà di aumentare le prestazioni e l’affidabilità del lanciatore russo e sarà impiegato nell’aprile 2020 con la missione della Soyuz MS-16. Nel 2022 l’agenzia spaziale russa Roscosmos conta di impiegare la Soyuz GVK, versione cargo
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