(Teleborsa) – La delegazione di Forza Italia, presieduta dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, affiancato da Antonio Tajani, Mariastella Gelmini e dal Capogruppo al Senato Anna Maria Bernini, ha terminato il colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il Cavaliere, dopo il colloquio, ha letto la dichiarazione del suo partito che esprime preoccupazioni per la manovra economica e per la formazione del nuovo Governo ventilato durante la crisi. “L’esperienza appena conclusa dimostra che i progetti di governo si costruiscono con il tempo. Un Governo secondo noi non può nascere in laboratorio, se basato solo su un contratto. Oggi mettiamo in guardia contro una maggioranza improvvisata che non rispecchia la maggioranza degli elettori italiani.”
“Dopo tanto avventurismo il Paese ha bisogno di un governo solido, stabile e coeso con un programma coerente e forte e con una legittimazione democratica. Serve un esecutivo autorevole che restituisca al Paese una rispettabilità e una considerazione in Europa che l’Italia oggi non ha”, ha detto il Presidente di Forza Italia.
Alle 16 è atteso il Gruppo parlamentare Lega – Salvini Premier.
Il Segretario del Pd Zingaretti, sentito in precedenza, ha aperto alla formazione di una nuova maggioranza. “Abbiamo elencato al Presidente i primi e non negoziabili principi al quale il nuovo Governo dovrebbe rifarsi”, ha spiegato il leader del Pd. “Se non dovessero esistere queste condizioni da verificare, lo sbocco della crisi sono nuove elezioni“.
Giorgia Meloni, leader della delegazione di Fratelli d’Italia, che ha incontrato per prima il Presidente Mattarella, ha invece dichiarato con fermezza che le elezioni sono oggi l’unico esito possibile della crisi.
Le consultazioni sono iniziate ieri, mercoledì 21 agosto, con l’audizione della Presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati. A seguire il Presidente della Camera Roberto Fico. Il Presidente emerito Giorgio Napolitano, che non si trovava a Roma, è stato consultato al telefono.
Successivamente è stato il turno del Gruppo per le Autonomie del Senato, Gruppo Misto del Senato e della Camera e Liberi e Uguali, vale a dire i partiti meno estesi, che in questa crisi potrebbero anche fare da ago della bilancia.
(Foto: Per gentile concessione della Presidenza della Repubblica)