(Teleborsa) – La Germania ha la forza fiscale per contrastare efficacemente una futura crisi economica. Ne è convinto il ministro delle Finanze Olaf Scholz secondo il quale, in caso di necessità, Berlino potrebbe mettere a disposizione fino a 50 miliardi di euro di extra spesa. Fondi che, per i primi tempi, potrebbero tradursi in stimoli fiscali da adottare in risposta alla crisi economica.
“L’ultima crisi, secondo i miei calcoli, ci è costata 50 miliardi. Dobbiamo essere in grado di metterli insieme e possiamo farlo” ha affermato, ieri, Scholz sottolineando come “il problema più grande sia l’incertezza, inclusa quella causata dalla guerra commerciale tra Cina e Usa”. Nello scontro sui dazi tra Washington e Pechino la Germania è, infatti, tra i paesi che stanno pagando il prezzo più alto: l’export, pilastro fondamentale della sua economia, è calato più rapidamente dell’import. Il rischio di un’espansione del conflitto tra Xi Jimping e Donald Trump, alla luce calo del prodotto interno lordo tedesco registrato nel secondo trimestre (il Pil dal + 0,4% è sceso a -0,1%), sta facendo crescere le pressioni su Angela Merkel affinché consideri la sospensione della politica del pareggio di bilancio. Se il pil tedesco rimanesse in zona negativa anche nel terzo trimestre la Germania entrerebbe, infatti, nella cosiddetta recessione tecnica, la prima da oltre sei anni.
“L’economia si sta avviando verso una fase difficile” ha affermato la scorsa settimana la Cancelliera tedesca lasciando intendere che, sebbene non ci sia un immediato bisogno di stimoli fiscali, tale ipotesi non è esclusa in futuro. In Germania imprenditori ed esponenti del Partito Socialdemocratico stanno chiedendo con forza al governo di abbandonare la “politica zero deficit” e Scholz ha assicurato che, in caso di crisi, vi sarebbe margine di manovra dal momento che la Germania ha ridotto il suo debito pubblico a meno del 60% del Pil negli ultimi anni (le previsioni per quest’anno lo danno al 58%). Dunque se la legge venisse sospesa e il diktat dello “Zero Nero” (Schwarze Null) infranto, il deficit potrebbe raggiungere l’1,5% del PIL senza violare le leggi europee che limitano il debito pubblico al 60% del Pil.