(Teleborsa) –
Scambio di lettere tra Premier e il vice Premier Ministro dell’Interno per sbloccare, almeno in parte per quanto riguarda la condizione dei minori a bordo, la pesante situazione dei 147 migranti da due settimane a bordo dell’imbarcazione Open Arms ora a Lampedusa dopo esser stati tratti in salvo nel Mediterraneo e del cui sbarco si è finora opposto fermamente Matteo Salvini forte delle norme del “Sicurezza bis” divenuto Legge da poco dopo l’approvazione del Senato con i “rilievi” manifestati dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Al centro del contendere appunto i “minori” a bordo, identificati e poi sbarcarti in 27. Anche se 8 di essi avrebbero poi dichiarato la loro maggiore età.
Conte aveva scritto di nuovo e Salvini, visibilmente a malincuore, in parte ha ceduto, manifestando comunque “chiari distinguo”: “Autorizzo mio malgrado lo sbarco dei minori, ma la scelta è solo del Premier. E la mia posizione non cambia”, sottolineando al tempo stesso disaccordo ma anche collaborazione. Probabile riprova della linea di riavvicinamento al M5S dopo il profilarsi di una “serie di ostacoli” senz’altro non messi in preventivo che hanno almeno per il momento rallentato quell’improvviso “stacco della spina” annunciato con clamore dalla riviera romagnola in momento di vacanza-campagna elettorale.
Un “botta e risposta” Conte-Salvini, mentre la Procura di Agrigento, ipotizzando il reato di sequestro di persona, ha disposto accertamenti. Una “diversità di posizioni” che incide ovviamente sui già tanto critici rapporti di Governo. Dopo la lettera aperta di Ferragosto su Facebook, il Presidente del Consiglio aveva ribadito a Salvini “che è necessario che sia autorizzato lo sbarco immediato delle persone di età inferiore agli anni 18 presenti a bordo della nave”, confermando che dalla Commissione europea “ci è stata confermata la disponibilità di una pluralità di paesi europei (Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna) a condividere gli oneri dell’ospitalità per tutte le persone di cui ci stiamo occupando, anche indipendentemente dalla loro età”. Secca la risposta del Ministro dell’Interno: “Accetto, mio malgrado”.
Il vicepremier leghista ha così inteso mostrare “spirito di collaborazione”, scrivendo a Conte: “Prendo atto che disponi che vengano sbarcati i (presunti) minori attualmente a bordo della nave Open Arms. Darò pertanto, mio malgrado, per quanto di mia competenza e come ennesimo esempio di leale collaborazione, disposizioni affinchè non vengano frapposti ostacoli all’esecuzione di tale Tua esclusiva determinazione, non senza ribadirTi che continuerò a perseguire in tutte le competenti sedi giurisdizionali l’affermazione delle ragioni di diritto che ho avuto modo di esporti e per evitare che la tua decisione per il caso open Arms costituisca un pericoloso precedente per tutti coloro che potranno ritenere normale individuare il nostro Paese come unico responsabile dell’accoglienza e assistenza di tutti i minori non accompagnati (o presunti tali) presi a bordo in qualsiasi angolo del mediterraneo o nel mondo”.
“Con altrettanta sincerità – ha tenuto a precisare Salvini – Ti rappresento il rammarico e la preoccupazione che tale tua determinazione possa provocare una irreversibile ed onerosa presa in carico, per il nostro Paese, dell’assistenza di soggetti che, successivamente, potrebbe rivelarsi non dovuta”.
Ma la polemica col Presidente del Consiglio non termina così. Ancora poco tempo e Salvini rincara: “Altri cedono, ma la mia posizione non cambia. Sono curioso di vedere i presunti minori”. Poi, in serata, il Ministro dichiara sui social: “Mi riferiscono da Lampedusa che dei 27 immigrati per i quali è stato ordinato lo sbarco in quanto minorenni, già 8 si sono dichiarati maggiorenni! Vedremo gli altri… Dopo i malati immaginari (riferendosi a quanti in precedenza sbarcati per motivi di salute, n.d.r.), ecco i minorenni immaginari! Mentre altri cedono, io non cambio idea”.