(Teleborsa) – Punto del CNEL per quanto riguarda il bail-in ma non solo. Nel mirino anche la riforma strutturale della BCE, che dovrebbe diventare banca prestatore d’ultima istanza per assicurare il debito pubblico di ogni Paese membro. Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e le 38 forze sociali chiedono al Paese di prendere una posizione definitiva in ambito europeo superando un modello basato sulla proposizione di riforme strutturali improntate all’austerità e che incidono sulle fasce deboli della società. La politica monetaria dovrebbe essere coordinata con quella fiscale con operazioni federali, in modo da impedire l’aumento dei tassi sui titoli sovrano dei Paesi più rischiosi.
Necessario prevedere modalità di risarcimento del danno patrimoniale causato a risparmiatori incolpevoli mediante un più rapido accertamento giudiziario definitivo delle responsabilità. Il CNEL ritiene, inoltre, inaccettabile un trasferimento degli oneri delle crisi sui contribuenti, in considerazione del discutibile livello di equità del nostro sistema fiscale e dei margini di evasione che viene concesso. Il Governo vuole revisionare il sistema di risoluzione europeo, con particolare riferimento al bail-in, con l’intento di contribuire alla discussione in corso sul completamento dell’unione bancaria e sul rafforzamento dell’unione monetaria e identificando una soluzione che concili l’esigenza di contrastare pratiche di azzardo morale, connesse alle aspettative di bail-out con la necessità di contenere i rischi di instabilità finanziaria e bancaria.