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Crisi Governo, per Salvini “strada in salita”: avanza il fronte del “NO voto”

(Teleborsa) – Matteo Salvini è alle prese col suo “Beach Tour” che ha raggiunto il Sud Italia. Tra consensi, applausi e anche contestazioni ricevute in Calabria e Basilicata. Il voto rapido e in fretta continua ad essere la parola d’ordine e il vice Premier, Ministro dell’Interno e leader leghista non si stanca di dettare modi e tempi per riportare gli italiani alle urne. Soprattutto per i sondaggi che al momento, sempre salvo sorprese, lo danno come vincitore assoluto. Tanto è vero che “nicchia” alle richieste del Centrodestra apparentemente unito che chiede chiarezza in tema di alleanza immediata, ben prima della consultazione. Ma le risposte da lontano a Meloni e Berlusconi non sembrerebbero al momento andare oltre la “possibilità”. La tentazione dell’uomo solo al comando appare forte. Vedremo.

Gli “altri”, intanto, non stanno certo a guardare. Ancora sotto traccia si consultano, si organizzano e tramano. Troppe le questioni in ballo in un momento forse mai tanto delicato per il Paese che fanno temere il disastro economico. A cominciare dalla oramai vicina manovra per la Legge di Bilancio che ha scadenze precise, alle numerose vertenze aperte sul fronte dell’occupazione e della soluzione di annosi problemi, come per le aziende ILVA E Alitalia in testa, che rischiano di lasciare a casa oltre 200 mila lavoratori per il blocco di soluzioni urgenti e a portata di mano.

A sorpresa, dopo un periodo di silenzio, si è fatto “risentire” con un post sul suo Blog Beppe Grillo, tornato improvvisamente in veste di guida dei 5 Stelle: “Dobbiamo fare dei cambiamenti? Facciamoli subito, altro che elezioni, salviamo il Paese dal restyling in grigio-verde dell’establishment che lo sta avvolgendo. Come un serpente che cambia la pelle. Mi eleverò per salvare l’Italia dai nuovi barbari, non si può lasciare il Paese in mano a della gente del genere solo perché crede che senza di loro non sopravviveremmo. Lasciamoci quindi alle spalle psiconani, ballerine e ministri propaganda a galleggiare come orridi conglomerati di plastica nei mari: per loro quella è vita, una gran vita, per noi soltanto sporcizia non biodegradabile”.

Sul fronte opposto è l’altro Matteo, il toscano Renzi, che da un’intervista al Corriere della Sera fa capire che i tempi di questa crisi di Ferragosto non saranno affatto brevi. E lancia l’ipotesi del Governo istituzionale, il cosiddetto Governo del Presidente, della Repubblica, trovando in ogni caso, per il momento, l’opposizione del Segretario Zingaretti e di buona parte del PD. Con il Presidente della Camera Roberto Fico che ha avvertito Salvini, ricordando cosa prevede la Costituzione: “I Presidenti di Camera e Senato convocano le Camere. Nessun altro”. Aggiungendo: “Il Presidente della Repubblica è il solo che può sciogliere le Camere e convocare le elezioni anticipate, nessun altro”.

E Salvini di rimando: “Sento Grillo e Renzi e inorridisco al pensiero di un Governo tra loro. Siamo seri, l’Italia ha bisogno di certezze, fermezza, chiarezza e tanti sì“. Poi un Twitter al vetriolo rivolto a quei due: “Non siamo più negli anni Trenta, nel nostro Paese non ci sono Hitler all’orizzonte e chi governa in Italia lo decidono gli italiani”.

Ma l’altro vice Premier Di Maio, comunque, smentisce l’ipotesi di accordo con il Pd denunciato dall’ex alleato: “Siccome la Lega è in difficoltà, Salvini ha iniziato a buttarla in caciara con un fantomatico inciucio Pd-M5S. Gli italiani stanno affrontando una crisi di Governo assurda voluta dalla Lega. Evidentemente in questo anno la Lega ha passato il tempo a controllare i numeri dei sondaggi”.

Ma Roberta Lombardi, Capogruppo M5S alla Regione Lazio, è per la “linea Grillo” e si dice pronta a un Governo del Presidente anche col PD: “Siamo stati coerenti, ma non siamo fessi. Se Salvini vuole subito il voto, deve capire che il Parlamento non è ai suoi ordini”. Come dire, tutte le possibilità per contrastare e fermare Salvini sono in attenta considerazione.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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