(Teleborsa) – Un altro capitolo per le tensoni tra USA e Cina. Dopo le accuse del Presidente Donald Trump su Twitter, Steven Mnuchin, Segretario del Tesoro ha ufficialmente bollato il Paese asitatico come manipolatore di valute. La decisione, che potrebbe essere l’incipit di una guerra valutaria, è la risposta alla decisine di Pechino di far scivolare lo yuan ai minimi degli ultimi 11 anni. È la prima volta dall’amministrazione Clinton che la Cina viene bollata come manipolatore di valute.
Ieri infatti è stata una giornata nera per Wall Street, che ha chiuso la peggior sedua del 2019, una delle cause principali infatti, che ha fatto perdere 80 miliardi di capitalizzazione alle borse europee è stata la svalutazione dello yuan da parte della Cina.
La Banca Centrale Cinese, dal canto suo, respinge le accuse. In una nota il governatore della People’s Bank of China, Yi Gang, ha spiegato che lo “yuan non viene usato da Pechino come uno strumento a cui ricorrere nelle dispute commerciali“.