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S&P avverte l'Italia: “Rischio Grecia con una Manovra senza coperture”

(Teleborsa) – S&P avverte l’Italia che potrebbe seguire le sorti della Grecia se farà una Manovra senza coperture. Il monito arriva proprio nel momento in cui sono iniziate le consultazioni con le parti sociali, in vista della stesura della prossima manovra a settembre, mentre c’è un braccio di ferro all’interno del Governo sulle misure da inserire e sulle relative coperture.

In un report sul rating dei vari Paesi dell’Eurozona, S&P Global Ratings ha fatto delle considerazioni sul Belpaese, ricordando che “l’Italia è l’unico paese sovrano dell’Eurozona con outlook negativo“.

Secondo l’agenzia il motivo è da attribuire alla bassa crescita – pari allo 0,6% in termini reali dal 2010 contro il 10,6% per l’intera Area Euro – e all’incapacità dei policymaker di affrontarla. E’ questo che spiegherebbe le prospettive negative per il rating sovrano italiano che vengono a dipendere da un debito pubblico elevato e dall’impossibilità di attuare svalutazioni motivata dall’appartenenza all’area della moneta unica.

“Dopo aver vinto le elezioni parlamentari del marzo 2018 – sottolinea S&P – l’attuale coalizione di governo ha velocemente congelato le modeste iniziative di riforma e ha iniziato a contrastare la Commissione Europea nel suo mandato di vigilare sull’osservanza da parte degli Stati membri della regolamentazione fiscale dell’Unione”. Un fattore negativo dice l’agenzia di rating, perché un contrasto di un Paese con le istituzioni europee ha effetti “a catena” anche sul settore privato e sull’accesso ai finanziamenti del sistema bancario. Un po’ quello che è avvenuto per la Grecia – ricorda l’agenzia – sebbene questa abbia un’economia molto più piccola di quella italiana (la Grecia vale appena il 2% del PIL dell’Eurozona mentre l’Italia conta per il 15%).

Quanto al debito, S&P prevede nei prossimi lento aumento del debito pubblico italiano, accompagnato da un’ulteriore riduzione della leva finanziaria nel settore privato. “Riteniamo che l’economia ristagnerà nel 2019 prima di riprendersi l’anno prossimo (0,6%). A nostro avviso, questo non è uno scenario da crisi del debito pubblico”.

Ma l’agenzia mette in guardia il governo da “soluzioni non ortodosse” che potrebbero far materializzare per l’Italia un “rischio Grecia” con l’unica differenza che ciò accadrebbe ad “un paese membro dell’Unione Europea molto più grande e con maggiore rilevanza sistemica”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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