(Teleborsa) – E’ scaduto oggi, lunedì 22 luglio, alle 17 locali l’ultimo termine utile per il voto postale dei 160.000 iscritti Tory chiamati a stabilire chi fra Boris Johnson e Jeremy Hunt prenderà il posto di Theresa May come Capo del partito e, da dopodomani, anche come Primo ministro britannico.
La vittoria di Johnson appare ormai scontata tanto che il super favorito nella sua odierna colonna settimanale sul Daily Telegraph parla e scrive già da Premier invitando il Paese a riscoprire attraverso la Brexit “il senso di una missione” e rifila una stoccatina “ai pessimisti” che non credono alla possibilità di un nuovo accordo di divorzio dall’Ue “depurato” dal backstop sul confine irlandese. Possibilità che invece Boris tiene sul piatto, senza togliere dal tavolo l’alternativa del No Deal.
Intanto, la Brexit, dal finale ancora incerto, continua a mietere vittime politiche. Domenica il Cancelliere dello scacchiere britannico (Ministro delle Finanze), Philip Hammond, ha annunciato le proprie dimissioni in caso di nomina di Johnson,
“Non potrei mai accettare il no-deal”, ha dichiarato domenica Hammond a proposito delle dichiarazioni di Johnson sulla necessità che il 31 ottobre la Gran Bretagna lasci l’Ue “con o senza un accordo” e annunciando, così, le sue dimissioni in caso di nomina di Johnson come nuovo primo ministro: “È importante che il futuro premier e il suo cancelliere siano molto in sintonia sulla Brexit”, ha concluso.
Oggi anche il Ministro per l’Europa, Alan Duncan, ha deciso di fare un passo indietro.
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