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FS, ETR 200: ottant'anni fa la prima Alta Velocità italiana

(Teleborsa) – L’elettrotreno ETR 212 (ai nostri giorni rinumerato ETR 232 dopo sostanziali modifiche dei primi anni ’60 tra le quali l’aggiunta di una quarta carrozza), dove l’acronimo ETR sta per Elettro Treno Rapido, il 20 luglio 1939, vale a dire esattamente 80 anni fa, durante una corsa speciale da Firenze a Milano conquistò diversi record di velocità, raggiungendo la punta massima di 203,4 Km/h. Tra i record più importanti spicca quello mondiale di velocità commerciale sul lungo percorso, ovvero i 316 chilometri che dividono il capoluogo toscano da quello lombardo, alla media di 164 km/h.

Oggi il treno dei record è ospitato nella rimessa “Saloni” di Roma Termini, gestita dalla Fondazione Ferrovie dello Stato. Insieme a lui si trovano anche altri illustri ospiti, le carrozze dei due treni presidenziali. Ma l’ETR 232 presto sarà trasferito a Bologna: nella nuova sede decisa appunto dalla Fondazione FS, in compagnia degli altri Elettrotreni storici, a cominciare dall’ETR 250 l’Arlecchino recentemente restaurato, del prestigioso “Il Settebello” di cui presto è previsto l’inizio dei lavori di ripristino, dei “Pendolini” ETR 401 ed ETR 450, dell’elettromotrice ALE 601.

Fra i progetti della Fondazione FS – ha annunciato il D.G. Luigi Francesco Cantamessa Armati – c’è infatti lo sviluppo dell’offerta turistica a bordo degli ETR, i precursori dei più moderni treni Alta Velocità. In quest’ottica, abbiamo individuato, quale hub manutentivo degli Elettrotreni storici alcuni spazi all’interno dell’ex OGR (Officina Grandi Riparazioni) appunto di Bologna”.

Il 20 luglio 1939 è stata così la data che rappresenta di fatto l’avvio dell’Alta Velocità in Italia e nel mondo. Programma presto disgraziatamente interrotto dalla sciagura del secondo conflitto mondiale, e poi ripreso tra alti e bassi per essere finalmente consacrato ufficialmente in Italia nel 2009, dieci anni fa.

Quel caldo giorno di luglio di 80 anni fa era un giovedì. Dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella, alle 12 in punto, l’elettrotreno ETR 212, condotto dal macchinista Alessandro Cervellati in forza al Deposito Locomotive di Bologna, partì per una corsa speciale non stop con destinazione Milano Centrale. Con quella prova, le Ferrovie dello Stato diedero spettacolo al mondo intero, stabilendo una serie di record tra cui i 203,4 Km/h raggiunti nei pressi di Pontenure nella tratta Fidenza-Piacenza della Bologna-Milano.

Ma non tutti sanno che il vero record di questo elettrotreno non fu la velocità massima appena ricordata, tra l’altro superata appena un mese prima da un convoglio diesel tedesco, ma la media di 164 chilometri all’ora sull’intero percorso che gli valse la conquista del primato mondiale di velocità commerciale sul lungo percorso.

L’ETR 212 raggiunse Milano alle 13,55, coprendo i 316 chilometri del percorso in 1 ora e 55 minuti. In particolare l’Elettrotreno viaggiò alla media di 154 km/h da Firenze a Bologna, raggiunta in 39 minuti, con punte di 180 km/h e con un massimo, tra Grizzana e Monzuno, di 184 km/h.; e corse a 171 km/h di media fra Bologna e Milano arrivando in 76 minuti.

Quel 20 luglio 1939 il “212” effettuò una parte del percorso con entrambi i pantografi in presa e la parte rimanente con alzato solo il pantografo anteriore per sfruttare l’effetto aerodinamico della testa del treno e per aumentare la forza di contatto della linea aerea al livello tutt’oggi in atto.

La notizia, già straordinaria di per sé, fu ancora più rilevante se si considera che questi risultati furono ottenuti da un treno “normale”, che i giorni successivi venne utilizzato per servizio regolare, senza quindi troppe modifiche estetiche o aerodinamiche se non con l’innalzamento da 3000 a 4000 volt della tensione di alimentazione e la sostituzione di uno scambio a Bologna perché la velocità del “212” in quel particolare punto critico del percorso non dovesse scendere sotto gli 80 chilometri all’ora.

La serie ETR 200, nata nel 1936, era composta da convogli di tre carrozze articolate, aerodinamici, con vetri bloccati ed aria condizionata, i veri progenitori dei successivi e attuali treni ad Alta Velocità italiani a trazione distribuita (motori in ciascuna carrozza), come il Frecciarossa 1000 dei giorni nostri.

Elettrotreni che furono realizzati a seguito dell’introduzione sulla rete FS dal 1928 del sistema di alimentazione a corrente continua 3000 volt che rese possibile il raggiungimento di velocità elevate, quando ancora la maggior parte dei treni erano condotti dalle locomotive a vapore. Grazie all’impresa impresa del 20 luglio 1939 e a precedenti pressoché simili prestazioni sulla Roma-Napoli di altri esemplari della serie, il fiore all’occhiello delle Ferrovie dello Stato dimostrò nei fatti la possibilità per un convoglio elettrico di viaggiare a 200 km/h, infrastruttura permettendo.

Oggi, come ETR 232, il treno dei record rientra tra gli oltre 340 rotabili storici “salvati” dalla demolizione e custoditi e restaurati dalla Fondazione FS Italiane costituita a Roma il 6 marzo 2013.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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