(Teleborsa) – Nel primo trimestre del 2019, i 28 governi dell’UE detenevano, secondo quanto diffuso dai dati dell’Eurostat, 451 miliardi di euro di titoli di debito con controparti diverse dai loro rispettivi governi.
I conti finanziari delle amministrazioni pubbliche coprono le transazioni in attività e passività finanziarie nonché lo stock di attività e passività finanziarie. I governi infatti possono non solo emettere titoli di debito come obbligazioni governative, cioè incorrere in passività, ma possono anche trattenerli come attività nei loro bilanci.
Ci sono diverse ragioni per cui i governi acquistano titoli di debito.
Ad esempio, i fondi di sicurezza sociale potrebbero trattenerli come un modo di costruire riserve per il pagamento di futuri benefici sociali. Un’altra modalità di detenzione con cui le istituzioni governative possiedono titoli di debito è attraverso le bad bank, strutture di deformazione finanziaria pubblica che sono considerate istituzioni governative. Questo ultimo ha causato l’aumento delle disponibilità di titoli di debito dall’inizio della crisi finanziaria, in particolare nel quarto trimestre del 2010.
I titoli di debito possono essere a breve termine, se la durata originaria non supera l’anno, o a lungo termine e sono valutati ai prezzi di mercato.