(Teleborsa) – Riduzione delle tasse e semplificazione della burocrazia, questi i punti chiave della Manovra che il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, punta a “definire entro agosto”. Nel corso dell’incontro che ha riunito 43 parti sociali intorno a un tavolo al Viminale per un confronto sulla crescita volto “a raccogliere suggerimenti”, Salvini ha annunciato l’intenzione di anticipare la manovra economica realizzandola “in tempi molto più celeri rispetto al passato” in modo tale che sia “già in discussione alla riapertura del Parlamento”.
Al centro del progetto illustrato dal Vicepremier vi è “una manovra economica fondata sui sì, sulla fiducia, sullo sblocco dei cantieri, imperniata su un forte taglio delle tasse per famiglie e lavoratori dipendenti”. Durante “l’ampia discussione” con le parti sociali, Salvini ha esposto i progetti che riguardano la “riduzione dell’Ires, lo sgravio degli adempimenti burocratici per le imprese, la riduzione dell’Imu e la volontà di intervenire per dare stabilità alla cedolare secca sui negozi e sugli immobili commerciali”.
Seduto a fianco del Vicepremier, l’ex sottosegretario leghista alle Infrastrutture e ai Trasporti, Armando Siri, costretto alle dimissioni dopo una lunga battaglia politica, ha, invece, illustrato la Flat tax. “Il nostro obiettivo è la Flat tax con un’unica deduzione fiscale che assorbirà tutte le detrazioni. Vogliamo portare al 15% l’aliquota fino a 55.000 euro di reddito familiare. Ci saranno benefici per 20 milioni di famiglie e 40 milioni di contribuenti. Ci sarà un grande impulso ai consumi e risparmi per 3.500 euro per una famiglia monoreddito con un figlio. C’è l’intenzione di portare nelle tasche 12-13 miliardi di euro”, ha affermato Siri.
Salvini ha, inoltre, ribadito l’intenzione della Lega di realizzare una pace fiscale bis per estenderla alle società e alle imprese. Ha riparlato di credito di imposte e di erogazione del credito. “C’è un bel clima, sono soddisfato di quello che è venuto fuori. Sul salario minimo tutti gli interventi dicono che è una discussione interessante, ma prima occorre ridurre la pressione fiscale e burocratica a chi i salari li paga”, ha affermato.
Nel corso dell’incontro al Viminale ulteriori dettagli sul disegno della Manovra sono stati divulgati dal sottosegretario al Mef, Massimo Bitonci. “Ci sono 150 miliardi nelle cassette di sicurezza. L’emersione di questo contate è prioritaria”, ha affermato Bitonci aggiungendo – secondo quanto affermano fonti presenti al tavolo sulla crescita – che “il governo sta lavorando alla seconda fase della pace fiscale per chiudere con le imprese ulteriori contenziosi”. Tra le misure presenti in manovra, Bitonci ha, inoltre, annunciato “zero commissioni per le operazioni con Pos e contactless sotto i 25 euro”.
CONTE A SALVINI: “SCORRETTEZZA ISTITUZIONALE” – Tuttavia l’exploit del Vicepremier non è affatto piaciuto al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Se durante l’incontro con le parti sociali Salvini ha anticipato temi, dettagli di quello che ritiene dovrebbe essere la manovra economica, questo non è affatto corretto, si entra sul terreno di scorrettezze istituzionali” ha affermato Conte puntualizzando che “la manovra economica viene fatta qui, con il ministro dell’Economia e tutti i ministri interessati. Non si fa altrove, non si fa oggi e tengo a precisare che i tempi li decide il presidente del Consiglio. I tempi non li decidono altri”. Un’ulteriore stoccata nei confronti del ministro dell’Interno arriva in una nota diffusa dallo staff di Conte nella quale si chiarisce che “da oltre due settimane il Presidente sta sollecitando la Lega a dare i nomi dei delegati che dovrebbero rappresentare la Lega stessa ai tavoli sulla manovra (sono 5 tavoli, tra cui anche quello sulla riforma fiscale)”. Pur annunciando di voler stringere i tempi la Lega non ha, infatti, ancora indicato i delegati.
DI MAIO: “SINDACATI AL TAVOLO CON SIRI, HANNO FATTO SCELTA DI CAMPO” – “Sulla Flat Tax non solo è sì, ma facciamola anche prima di settembre se il piano della Lega è già pronto. Basta che aiuti le famiglie normali e non si facciano scherzetti agli italiani. Per anni abbiamo avuto governi che davano 1 e toglievano 10. Il gioco delle tre carte no, ma sono fiducioso” ha affermato il vicepremier Luigi Di Maio commentando gli annunci leghisti sulla Manovra. Parole a cui Di Maio ha aggiunto un duro attacco ai sindacati. “Per quanto riguarda la partecipazione dei sindacati al tavolo con Siri affar loro – ha aggiunto Di Maio –. Se vogliono trattare con un indagato per corruzione messo fuori dal governo, invece che con il governo stesso, lo prendiamo come un dato. E ci comportiamo di conseguenza. Parlino pure con Siri, parlino pure con chi gli vuole proteggere le pensioni d’oro e i privilegi.Hanno fatto una scelta di campo, la facciamo pure noi!”.