(Teleborsa) – “Il debito pubblico italiano, sempre crescente dalla fine degli anni Sessanta, è la principale palla al piede dello sviluppo e dell’occupazione“. A dirlo è il presidente di Abi Antonio Patuelli nel corso dell’assemblea per il centenario dell’associazione a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana, a Milano.
Patuelli ha ricordato che “nell’ultimo ventennio il debito pubblico è raddoppiato e il suo continuo incremento è la principale causa dello spread che quando è alto, innesta una catena di conseguenze: si alzano i tassi sui titoli di Stato italiani e ciò può creare una pericolosa e onerosa catena di aumenti del costo del denaro per banche, imprese e famiglie”.
POST CRISI “- Dopo un ventennio di espansione della società aperta e del mercato più libero che mai, la decennale grave crisi ne ha messo in luce e aggravato i limiti sociali“, ha spiegato Pautelli che ha ricordato “i malesseri cresciuti nell’Occidente derivati dalla sproporzione fra le tante giuste attenzioni alle libertà economiche nel mondo globalizzato e le non altrettanto dinamiche garanzie sociali e tutele ambientali”.
Davanti a ciò, “non ci rassegniamo ad una economia italiana che cresce troppo poco, quando cresce, mentre aumenta sempre il debito pubblico. Non ci rassegniamo ad uno spread elevato che appesantisce i fattori produttivi italiani”.
DEBITO PUBBLICO E SPREAD – “Lo spread impoverisce gli italiani“, ricorda ancora il presidente di Abi che ha ricordato quanto detto dal Governatore Visco, al Forex, sui “più elevati costi di finanziamento sostenuti dalle banche” che “finora si sono trasmessi ai tassi d’interesse sui prestiti in misura minore che in passato, grazie alla maggiore patrimonializzazione degli istituti di credito e a una ricomposizione del loro passivo verso strumenti finanziari meno esposti alle variazioni dei tassi di interesse di mercato”
EVASIONE FISCALE – “Ciò – continua Patuelli – è avvenuto anche per la fortissima concorrenza fra le banche. Ma non è possibile sempre riuscire a limitare i costosi effetti dello spread. L’Italia deve operare più efficacemente anche contro l’evasione fiscale e perché lo spread torni vicino allo zero come nel primo decennio dell’Euro”.
Il numero uno di Abi ha poi ricordato l’importanza della sicurezza informatica, definita “la nuova frontiera di legalità, tutela delle istituzioni democratiche, responsabilità e libertà”.
UNIONE BANCARIA UE – Patuelli ha sottolineato come “i primi anni di Unione bancaria sono stati i più complessi della storia della UE” e che “la nascita dell’Unione bancaria diverrà pienamente tale quando saranno realizzati i Testi unici di diritto bancario, finanziario, fallimentare e penale. Il presidente di Abi si è soffermato sulla necessità di “sviluppare l’unione del mercato dei capitali per favorire fonti di finanziamento complementari a quelle bancarie per le imprese e per le stesse banche per favorire il collocamento dei titoli per il MREL.
BREXIT: “Le ‘fughe all’indietro’ come Brexit non portano maggior benessere, ma confusione e incertezze: nessuno può vincere da solo in un mondo globalizzato”, ha dichiarato Patuelli nel suo discorso, chiedendo che l’Italia sia “co-protagonista di una nuova Europa più democratica e solidale che cresca unita e rispettosa delle differenze che sono ricchezze del pluralismo di culture, economie e società.
CONCORRENZA – “L’ABI chiede regole che garantiscano la concorrenza negli investimenti e nel lavoro, in un’Europa meno burocratica e più orientata alla ripresa dello sviluppo e dell’occupazione. Stabilità e crescita debbono essere assicurate con equilibrio”, ha continuato Patuelli che chiede una migliore coordinazione delle “iniziative delle Autorità europee e nazionali, semplificando le produzioni normative”.
IL RUOLO DELL’ ITALIA IN EUROPA – “La nuova Legislatura europea deve essere ri-costituente e l’Italia deve concorrervi costruttivamente“, ha proseguito Patuelli che sottolinea i consensi raccolti dalla proposta di Abi su un ruolo di responsabilità economica nella nuova Commissione europea.
INCENTIVI PER LO SVILUPPO – “Servono incentivi alle imprese sane e trasparenti e alle famiglie per lo sviluppo e le garanzie sociali“, ha poi chiesto Patuelli che ha indicato la “necessita di più certezza del diritto della giustizia civile allineato alle migliori prassi europee”
BANCHE ITALIANE – “Le Banche in Italia hanno stupito il mondo per i positivi cambiamenti realizzati, riducendo le sofferenze prima delle previsioni, con flessibilità ed efficienza”, ha ricordato Patuelli che ha definito “un multiplo salto mortale” quello compiuto dalle banche italiane nell’affrontare “le conseguenze della crisi con i crediti deteriorati. Chi ha superato queste terribili prove, che proseguono, è più preparato per l’avvenire di forte competitività“, ha aggiunto.
“Bisogna semplificare le regole cresciute in modo abnorme e garantire più certezza del diritto prospettica, per sviluppare i piani industriali senza terremoti normativi – continua Pautelli – È necessario un più solido clima di fiducia non più minato da regole inapplicabili come il bail in, come ha affermato anche la Banca d’Italia.”
CRISI BANCARIE – “Occorre affrontare le conseguenze delle crisi bancarie con i rimborsi ai truffati e col più rapido accertamento giudiziario definitivo delle responsabilità“, ha chiesto il numero uno di Abi che, in merito alla sentenza di marzo del Tribunale europeo di Lussemburgo sulla natura privata del Fondo interbancario, ha sottolineato come questa abbia “rallentato e aggravato il superamento delle crisi”. Patuelli ha poi chiesto che “l’Antitrust europeo divenga un’autorità indipendente”.
SINDACATI – “Gli anni di crisi hanno visto confronti costruttivi con i Sindacati che vanno sviluppati innanzitutto sulle questioni etiche e di metodo, sempre con reciproco rispetto e con obiettivi strategici per la ripresa”, ha ricordato il presidente di Abi che ha chiesto la piena attuazione “dell’accordo sulle politiche commerciali contro le pressioni indebite”. Patuelli si è poi soffermato sull’importanza per Abi del documento “Donne in banca”, siglato dall’associazione delle banche e i sindacati “contro le molestie e le violenze di genere che punta a prevenire, contrastare e non tollerare ogni comportamento che implichi intimidazione, danno o sofferenza psicologica, fisica e sessuale”.
LA NUOVA ABI – “Chiediamo regole che non penalizzino le banche nella competizione europea e internazionale“, ha concluso Patuelli che ha sottolineato come la nuova ABI sarà “più aperta, connessa e dinamica, mai rassegnata, impegnata a fare sempre più, mai sazia di obiettivi raggiunti, orgogliosa dei risultati, mai arrogante”.a europe.