(Teleborsa) – I compratori dei grandi gruppi del tessile e della moda e le principali associazioni di categoria si ritrovano in questi giorni ad Origin Passion and Beliefs, la fiera organizzata da Italian Exhibition Group, in scena fino a domani a Fiera Milano, in concomitanza con l’edizione estiva di Milano Unica, Salone Italiano del Tessile.
Sostenibilità, creatività e innovazione sono il must del prossimo futuro del settore, lo confermano gli attori che si sono susseguiti nei talk di questi giorni. CNA Federmoda ha presentato “Sostenibilità e Certificazione Biologica”. Sul palco Antonio Franceschini, responsabile nazionale e Carmen di Pinto, Ufficio Ispezioni di prodotto CCPB. Questo è organismo di ispezione e certificazione, per prodotti biologici ed eco-sostenibili in tutto il mondo, con uffici in Italia, Marocco, Tunisia, Egitto, Libano, Turchia. Opera nel settore agroalimentare e in quello non food, in particolare cosmesi, detergenza e tessile. Ad oggi certifica circa 13.000 aziende in Italia e nel mondo, con 40 autorizzazioni internazionali e 50 differenti certificazioni.
Antonio Franceschini ha sottolineato come “CNA Federmoda, da oltre 15 anni, sia impegnata a promuovere il tema della sostenibilità, in termini complessivi, come sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’intera filiera”. Oggi ad Origin Passion Beliefs CNA ha presentato la certificazione biologica. Il tessile biologico prevede l’utilizzo di fibre naturali e l’adozione di processi ecosostenibili. I prodotti infatti devono rispettare il tema del biologico ma anche altri temi quali l’attenzione al lavoro a seguito della delocalizzazione registrata negli anni e al non rispetto dei diritti del lavoro.
Presente in fiera anche Alessandra Consonni, ufficio stile di Vivienne Westwood, che sottolinea come Origin Passion and Beliefs abbia “un’offerta interessante perché di ricerca e complementare a Milano Unica. Vivere in maniera sostenibile” e aggiunge, riferendosi al convegno, “fa parte di un nostro dovere e trasformare lo spreco in valore è una delle azioni più nobili che l’uomo possa adottare”.
Eva Bräutigam, dell’omonimo brand svizzero, per la prima volta ad Origin Passion and Beliefs, sottolinea come, da produttore di abiti da uomo personalizzati, sia “l’occasione perfetta per entrare nel cuore della manifattura tessile italiana. Noi non realizziamo collezioni, ma pezzi unici per clienti che si affidano alle nostre mani, chiedendo qualità e unicità ad ogni costo e in ogni singolo dettaglio. Due elementi che qui è possibile trovare nella loro natura più elevata, grazie ad una manifestazione che ti permette di entrare in contatto con l’underground del Made in Italy e con il network dei segreti che stanno alla base delle produzioni di maggior valore”.
La parola sostenibilità è al centro da tempo anche del progetto Waste Couture, della fashion designer Rossana Diana, che ne ha delineato ieri in fiera i tratti salienti e gli sviluppi già in atto tra le imprese e i designer. La Diana mira a far creare alle imprese capi di alta moda senza produrre niente, usando solo tessuti già esistenti. Tra le prime ad aver abbracciato queste idee, l’azienda Blue Italy di Cinzia Di Zio, che con il Bio Blue Project punta a creare un intero processo produttivo in modo ecosostenibile, sia nelle lavorazioni, usando tecnologie laser, agugliatura, ricamo, ultrasuono e altre tecniche, che nei materiali biocertificati.
Creare in modo green può anche cambiare il modo di lavorare da parte dei designer, come racconta Caterina Moro, tra le prime a portare la sostenibilità anche nel mondo dell’alta moda, partendo dai tessuti per elaborare le proprie idee a la creatività. “Qui ad Origin Passion and Beliefs ho trovato esattamente le idee e le lavorazioni che cercavo”, racconta, “come quelle realizzate con il legno laserato abbinato. E, a proposito di sostenibilità, “oggi c’è molta più disponibilità di materiali riutilizzabili e questo aiuta il nostro lavoro”.